Vinile HD: cosa c’è di vero e come funziona

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-04-17

La rinascita del vinile potrebbe passare per il lancio di un nuovo tipo di dischi, ad alta definizione, incisi con una tecnica innovativa che prevede mappature 3D e taglio al laser. Cosa cambierà e cosa c’è da aspettarsi dall’HD Vynil

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HD Vynil, Vinile in Alta Definizione. Una “contraddizione in termini”, come sostengono alcuni puristi che ritengono che gli LP non possano essere in HD in ragione delle limitazioni del supporto? Per rispondere a questa domanda bisognerebbe poter fare un confronto tra due vinili, uno stampato con la tecnica tradizionale e uno con quella messa a punto da Rebeat Innovation. Per fare una prova d’ascolto però bisogna ancora aspettare, almeno entro il 2019, data in cui Rebeat promette a tutti gli appassionati di iniziare la distribuzione di vinili stampati con la tecnica HD.

Come funziona la tecnica di stampa laser dei vinili

Rebeat, che è una startup austriaca fondata da Guenter Loibl, dopo aver brevettato il sistema nel 2016 ha raccolto 4,8 milioni di euro di investimenti per poter produrre vinili in alta definizione con un’innovativa tecnica al laser. Cosa significa? Qualcuno potrebbe pensare che sarà un laser a stampare i vinili, in maniera non troppo dissimile da come avviene con i lettori CD quando vengono masterizzati. Se così fosse, ragionano alcuni fanatici del vinile, non ci sarebbe alcuna differenza ed anzi gli LP suonerebbero proprio come i compact disc. La tecnica sviluppata da Rebeat però non funziona così, ad essere creata tramite incisione laser è la matrice, ovvero il disco che poi verrà utilizzato per stampare le copie dei vinili.

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La differenza tra il processo di produzione di una matrice tradizionale (a sx) e uno HD [Fonte]
La differenza è “tutta” qui. Secondo il metodo tradizionale una volta registrato il master (ovvero quando è terminato il processo di registrazione e produzione musicale del disco) viene creata una “lacca” (laquer) la quale a sua volta sarà utilizzata per creare il disco “padre” e – su un supporto – metallico, la matrice. Per incidere i solchi sulla lacca viene utilizzato una fresa microscopica. Il metodo di Rebeat interviene proprio sostituendo questo passaggio con l’incisione al laser. Il master audio (che a sua volta è ad alta risoluzione) viene convertito in una mappa topografica in 3D ad altissima definizione per creare la matrice.

Quali sono i vantaggi del HD Vynil di Rebeat

In questo modo, spiega Rebeat, è possibile eliminare tutti gli spazi non necessari tra i solchi aumentando il tempo di riproduzione del 30%  mantenendo lo stesso volume. Uno dei problemi intrinseci del supporto è il fatto che non si può avere allo stesso tempo sia una durata che un volume di riproduzione elevati, bisogna scegliere tra le due. In alternativa si può usare quel 30% di “spazio in più” sul disco per incidere la stessa “quantità di musica” ma con un volume maggiore. Gli HD Vynil dovrebbero quindi suonare ad un volume più alto.

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Una mappatura 3D dei solchi di un vinile [Fonte]
Ci sarà anche una risposta di frequenza più precisa. In virtù delle caratteristiche del “taglio” al laser è il fatto che il laser può tagliare la matrice con una precisione fino a 100Khz mentre il taglio “tradizionale” arriva ad appena 15Khz. Infine la tecnica del taglio laser in HD della matrice consente di creare la matrice su materiali più economici, ecologici e resistenti come i composti ceramici. La matrice tradizionale (che come abbiamo spiegato è il frutto di tre passaggi successivi) viene impressa su un disco di nichel che deve essere placcato elettricamente e che però – a causa dell’usura – deve essere cambiato ogni 1000 copie. Questo aumenta i costi di produzione e soprattutto contribuisce a creare piccole differenze tra la copia numero 1 e la copia 1000. I vinili in alta definizione dovrebbero invece essere tutti identici. Per scoprire se davvero le cose sono come promesso non resta che attendere il 2019 (l’appuntamento è fissato al Making Vynil di Detroit). Loibl assicura che i vinili ad alta definizione saranno compatibili con i “vecchi” giradischi. C’è da capire però quanto le vibrazioni e altri “difetti” dei giradischi più comuni (non Hi-Fi) possano influire sul risultato finale. Nel frattempo Rebeat annuncia che ha in progetto di lanciare sul mercato un nuovo modello di piatti e stili HD.

 

Foto copertina via Pexels.com

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