Marco Travaglio vuole denunciare Matteo Renzi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-04-13

Il direttore del Fatto Quotidiano annuncia un’azione legale contro l’ex premier per le accuse di ieri durante Otto e 1/2. Si impennano le vendite di mais per il popcorn e l’economia italiana riparte

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Il Fatto Quotidiano è molto arrabbiato con Lilli Gruber per l’intervista rilasciata ieri da Matteo Renzi a Otto e 1/2. Ma soprattutto, il suo direttore Marco Travaglio annuncia oggi di voler denunciare per diffamazione l’ex premier per quanto affermato ieri durante la trasmissione.

Marco Travaglio vuole denunciare Matteo Renzi

Antonio Massari racconta cosa ha detto il premier: “Travaglio avrebbe potuto chiedere scusa a mio padre per aver scritto cose false, ma lofarà in tribunale. Invece di fare Il Fatto Quotidiano fa ‘il falso quotidiano’. Travaglio è scappato dal tribunale di Firenze dove in sede di conciliazione mio padre gli chiedeva 300 mila euro”. E poi lo confuta:

In realtà, a dire il falso, è proprio Renzi. Di vero, c’è soltanto l’esistenza della causa in corso, per tre articoli pubblicati dal Fatto. La conciliazione? Mai esistita. Piuttosto, sei mesi fa – come d’obbligo per chiunque proponga un’azione civile – i legali di papà Tiziano hanno proposto una mediazione: 300 mila euro per chiudere il contenzioso. Proposta rispedita al mittente. Il motivo? Il Fatto è convinto di avere ragione. E sa di poterlo dimostrare nel processo.
Ma allora: cos’è accaduto pochi giorni fa al tribunale di Firenze? Una banale udienza: le parti hanno chiesto i termini per presentare le memorie. Il giudice non ha mai neanche valutato l’ipotesi di una conciliazione. Era previsto l’interrogatorio di Travaglio? No. Era un ’udienza alla quale, di norma, partecipano soltanto gli avvocati. Mancava forse l’avvocato di Travaglio? No. Si è mai visto qualcuno fuggire da un’udienza per la fissazione dei termini?

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Poi ci sono le frasi su CONSIP: “Per me – dice Renzi – la priorità è dire che ho fiducia nella magistratura, nell’Arma dei carabinieri. Se c’è stata una falsificazione di prova è grave, ma non sarò mai uno che vive di complotti. La verità verrà fuori, aspettiamo”.

Ecco, partiamo dalla fiducia nei carabinieri e nella magistratura. Gli sfugge di aver appena pronunciato un ossimoro: la Procura di Napoli – che ha trasmesso gli atti a Roma – ha indagato il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, per favoreggiamento e rivelazione del segreto istruttorio. E proprio sull’inchiesta che vede indagato, oltre che suo padre con l’amico di famiglia Carlo Russo, anche il ministro Luca Lotti. Ora, sulla fiducia di Renzi per Del Sette, dubbi non ce ne sono: l’ha confermato nonostante sia indagato. Ma si fida anche della Procura che lo accusa.

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Matteo Renzi contro Travaglio a Otto e 1/2

Travaglio, in un corsivo che accompagna l’articolo di Massari, annuncia un’azione giudiziaria del Fatto Quotidiano e sua personale contro Matteo Renzi per la presunta diffamazione operata dall’ex premier durante la trasmissione:

Con grave sprezzo del diritto, infine, il signor Renzi dimostra una scarsissima conoscenza della giurisprudenza (in cui peraltro risulterebbe laureato), asserendo che io sarei “scappa to” dal Tribunale di Firenze. Si informi presso i suoi avvocati o si trovi qualcunoche capiscadi leggi e scoprirà che nelle cause civili non è prevista la presenza dei denunciati, ma solo dei loro avvocati, trattandosi di processi che si celebrano in camera di consiglio sulla base di atti scritti.
Ho una lunga esperienza di cause civili, intentatemi da personaggiben piùpreoccupanti di lui e del suo babbo, per esempio dal suo co-riformatore costituzionale Silvio Berlusconi, che a suo tempo ci provò più volte e uscì regolarmente sconfitto. Non ho avuto paura dei Berlusconi, dei Dell’Utri, dei Previti, figurarsi se mi spaventano le minacce di questo bulletto e della sua famigliola.
Quando sarà denunciato da me e dal Fatto Quotidiano, da lui diffamato ieri come “Falso quotidiano”, non mi meraviglierò della sua assenza dal Tribunale né lo accuserò di “scappare“: preferirò credere che abbia finalmente deciso di mantenere la leggendaria promessa di ritirarsi a vita privata in caso di sconfitta al referendum costituzionale. Sconfitta che, casomai gli fosse sfuggita, si è verificata il 4 dicembre scorso.

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Mentre ancora Massari spiega che Lilli Gruber nonostante l’assenza di contraddittorio mai prende le distanze dalle offese che Renzi rivolge alla redazione del quotidiano. Mentre l’ex premier alla domanda precisa della conduttrice su chi denuncerà non risponde ma annuncia un comunicato con tutti i nomi.

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