Cultura e scienze
Il tour anti-Trump di Roger Waters
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-07-16
Due ore e mezza di concerto in risposta alla “farsa” della presidenza americana: 54 le date del tour nordamericano, dal titolo Us + Them, che ha preso il via lo scorso 26 maggio e coincide con l’uscita con il primo album che Waters ha registrato in studio in 25 anni: ‘Is This the Life We Really Want?’
Due ore e mezza di concerto in risposta alla “farsa” della presidenza americana. Roger Waters, musicista 73enne co-fondatore dei Pink Floyd è in tour negli Stati Uniti con uno show esplosivo, descritto dallo stesso musicista come “una manifestazione anti-Trump tanto quanto un concerto rock”. C’è il celebre maiale che volteggia nel cielo con sul dorso il volto di Donald Trump. Ma anche megaschermi che rimandano immagini del presidente Usa mentre vomita, foto che lo ritraggono con Vladimir Putin, come un grosso neonato o associato alle fattezze di Hitler.
Il tour anti-Trump di Roger Waters
Una scelta che Waters intervistato dalla Cnn spiega e difende: “Sarebbe stato molto più facile per me essere in tour se non stessi facendo tutto questo”, ha detto il musicista che verso Trump si è fin da subito mostrato critico. Sono 54 le date del tour nordamericano, dal titolo Us + Them, che ha preso il via lo scorso 26 maggio e coincide con l’uscita con il primo album che Waters ha registrato in studio in 25 anni: ‘Is This the Life We Really Want?’. “Dal mio punto di vista, si deve fare una scelta: se si vuole fare la cosa giusta o ciò che porta più denaro”, ha spiegato il musicista, affermando che in generale lo show sta andando “benissimo”, anche se in alcune occasioni tra il pubblico non è mancato chi ha manifestato la sua disapprovazione lasciando il concerto.
Qualche tempo fa Roger Waters aveva dato il La alla resistenza anti Trump postando su Facebook un estratto del concerto dello scorso settembre a Città del Messico. Nel giorno dell’Inaugurazione l’ex bassista dei Pink Floyd ha pubblicato il video della performance di Pigs (Three Different Ones) da Animals, il decimo album di studio dei Pink Floyd che è stato pubblicato esattamente quarant’anni fa il 23 gennaio 1977. Durante il brano non mancavano i riferimenti al progetto di costruzione del Muro che Trump vorrebbe realizzare tra Stati Uniti e Messico per impedire l’ingresso di immigrati.
Donald Trump, charade you are
La scelta di utilizzare proprio Pigs non è certo casuale visto che il brano parla dei maiali che, come nella Fattoria degli Animali di Orwell, rappresentano le figure che detengono il potere (politico, economico e sociale). Anche se la canzone è stata scritta durante il periodo in cui Margaret Thatcher stava scalando le gerarchie del Partito Conservatore e ancora non era stata nominata Primo Ministro del Regno Unito il brano ben si adatta alla figura di Donald Trump. Nel primo verso infatti Waters attacca gli uomini d’affari, una categoria di persone ben rappresentata dal Presidente USA che è stato un importante costruttore edile ed uomo d’affari. Il maiale affarista descritto da Waters è uno di quelli che credono di essere moralmente superiori (non a caso il gigantesco muro alle spalle di Waters cita alcune frasi in cui Trump si vanta dei suoi successi, dell’essere ricco, del non essere mai abbastanza avidi e del suo QI) e di essere in grado di arrivare al culmine della scala sociale sfruttando gli altri. Ad aggiungere un ulteriore significato al “maiale” riferito a Trump ci sono anche le frasi pronunciate nei confronti della figlia Ivanka (se non fosse mia figlia uscirei con lei) e l’atteggiamento misogino e maschilista del Presidente USA.
Big man, pig man, ha ha, charade you are
You well heeled big wheel, ha ha, charade you are
And when your hand is on your heart
You’re nearly a good laugh
Almost a joker
With your head down in the pig bin
Saying “keep on digging”
Pig stain on your fat chin
What do you hope to find?
Nel secondo verso incontriamo il secondo tipo di maiale, l’uomo politico (identificato dai più con la Thatcher ma che ben si attaglia al conservatorismo in generale) ed infine un riferimento che a quarant’anni di distanza è diventato più oscuro e sembra essere diretto all’inquilino della Casa Bianca. Waters infatti canta
Hey you Whitehouse, ha ha, charade you are
You house proud town mouse, ha ha, charade you are
You’re trying to keep our feelings off the street
Quella “Whitehouse” non è la residenza del Presidente USA (anche se oggi potrebbe essere letta così) ma a Mary Whitehouse, un’insegnante di scuola elementare esponente del Partito Conservatore che in quegli anni si batteva contro la volgarità e le oscenità nei media, soprattutto in televisione (nella sua furia censoria criticò anche alcuni episodi del Doctor Who). È interessante notare che nella sua campagna di moralizzazione la Whitehouse abbia espresso opinioni omofobe (a quel tempo per altro molto in voga) come quelle riguardanti il fatto che gli omosessuali andassero curati. Insomma la Whitehouse era tutto fuorché una paladina dei diritti degli omosessuali ed è un caso che ora alla White House ci sia un Presidente che come primo atto a fatto “depurare” il sito della Casa Bianca dai riferimenti a sostegno della battaglia per i diritti civili degli omosessuali combattuti dall’amministrazione Obama. Non è la prima volta che Animals e il suo maiale volante gonfiabile (che a Città del Messico era nero e aveva le zanne da cinghiale) vengono utilizzati da Waters per commentare i fatti politici USA. Nel 2008 sull’iconico maiale volante in volo durante le date del tour americano del bassista britannico campeggiava la scritta “OBAMA” a sostegno della campagna elettorale dell’ex Presidente USA.