Cultura e scienze

Teresa De Santis: la direttrice Rai in quota Lega silurata prima di Sanremo

neXtQuotidiano 14/01/2020

Salta la persona che insieme al direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, più ha rappresentato la Rai sovranista che guarda a Matteo Salvini, con polemiche a non finire sulle sue scelte

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Teresa De Santis, direttrice della RAI in quota Lega, è stata silurata da Fabrizio Salini prima della conferenza stampa di presentazione di Sanremo e ora minaccia di fare causa all’azienda. Lo racconta oggi il Fatto Quotidiano, che spiega che al suo posto arriverà l’attuale direttore di Rai3 Stefano Coletta, gradito a Pd e 5Stelle.

SALTA, dunque, la persona che insieme al direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, più ha rappresentato la Rai sovranista che guarda a Matteo Salvini, con polemiche a non finire sulle sue scelte, sia quelle andate in porto (affidare Unomattina a Roberto Poletti), sia quelle evaporate (dare una striscia quotidiana a Maria Giovanna Maglie). De Santis ha provato a resistere ma, complici anche gli ascolti in calo e forse un rapporto ultimamente incrinato anche con Matteo Salvini, alla fine non ce l’ha fatta.

Pur tra qualche perplessità, arriverà Coletta, che prenderà anche la direzione dell’intrattenimento prime time (una delle nuove nove direzioni orizzontali odi genere). Gli altri nomi che questa mattina Salini sottoporrà al cda sono: Ludovico Di Meo (quota FdI) alla direzione di Rai2 più Cinemae serie tv; Silvia Calandrelli (piace a 5 Stelle, Pd e Quirinale) alla guida di Rai3 più Rai Cultura (dove già sta da tempo); Franco Di Mare (quota 5Stelle) all’intrattenimento day time; Duilio Gianmaria (5Stelle) a Rai Doc; mentre sono confermati a Rai Fiction e a Rai Kids Eleonora Andreatta e Luca Milano. Per la direzione New Format si procederà al job posting, mentre alla distribuzione andrà (ma non subito) l’attuale direttore dei palinsesti, Marcello Ciannamea (quota Lega).

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Dopo tre cda a vuoto, Salini dunque batte un colpo, rimandando però le restanti caselle, non si sa se comprensive di Tgo meno, all’indomani del voto regionale del 26 gennaio. Decisione, quella dell’ad, che arriva dopo il forte disappunto del Pd, che da quando è in maggioranza ha fame di posti e spinge per piazzare le sue pedine, come Mario Orfeo alla direzione del Tg3. Disappunto che ha fatto arrivare Andrea Orlando e Lorenza Bonaccorsi a dargli un avviso di sfratto: se non è in grado, se ne vada. Corredato dalla voce su una sua possibile convocazione da parte del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

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