Attualità
«Il sindaco comprava i voti con le ricariche telefoniche»
neXtQuotidiano 28/06/2016
Ieri Luca Claudio, primo cittadino arrestato appena rieletto ad Abano Terme, non ha risposto alle domande dei magistrati nell’interrogatorio di garanzia. Intanto spuntano altri dettagli delle indagini della GdF
La storia di Luca Claudio, sindaco di Abano Terme appena rieletto e arrestato per tangenti, continua a prendere pieghe di comicità non indifferente. Ieri è durato poco l’interrogatorio di garanzia, nel carcere di Padova, di Claudio, attualmente sospeso, arrestato pochi giorni dopo la sua rielezione, avvenuta il 19 giugno, con l’accusa di corruzione, concussione e induzione indebita a dare o a promettere vantaggi. Vista la complessità dell’ordinanza di custodia cautelare, ha spiegato l’avvocato della difesa, Ferdinando Bonon, è stato chiesto un rinvio dell’interrogatorio di almeno una settimana, dieci giorni. Bonon ha spiegato che il sindaco ha più volte sostenuto nel corso degli incontri che non esiste nulla di quanto detto in questi giorni a suo carico e “che nessuno mai ha dato soldi a lui”. “Resta combattivo e continua a dimostrare una grande volontà di difendersi” ha concluso il legale.
«Il sindaco comprava i voti con le ricariche telefoniche»
Nel frattempo, racconta oggi il Gazzettino in edicola, i militari si augurano che altri imprenditori vengano a confessare le tangenti: non sussiste infatti più il pericolo di ritorsioni a vendette, che fino a qualche giorno fa era reale: «Inparecchil’hanno messo a verbale durante gli interrogatori della Finanza. Luca Claudio era spesso attorniato da personaggi poco raccomandabili. Gruppetti di siciliani e calabresi di cui in tanti conoscevano la pericolosità. Ecco perchè gli imprenditori non si azzardavano ad opporsi alle richieste del primo cittadino.Ma c’era anche un manipolo di albanesi clienti abituali di un bar delle Terme, frequentato dallo stesso sindaco, con i quali nessuno voleva trovarsi a fare i conti». Dagli accertamenti della GDF è emerso che alcuni di questi stranieri risiedono in città e hanno sostenuto la campagna elettorale in cambio di ricariche da 50 euro. «Il primo cittadino si faceva vedere spesso in giro con gli albanesi. Ed era preferibile non avere a che fare con questi individui. Con chi faceva affari Claudio? Era sostanzialmente un battitore libero che incassava soltanto per sé. L’unica persona al corrente delle sue attività è la moglie Stefania Bisaglia, da cui risulta formalmente separato. Nell’ultimo periodo si è vistapocoalleTerme,inquanto impegnata a Roma, in un lavoro di consulenza in ambito ministeriale, ma la vicinanza al consorte non è mai stata in discussione. Gli investigatori hanno fondate ragioni per ritenere che Stefania Bisaglia conosca tutte le operazioni immobiliari avviate dal marito. Va interpretato in quest’ottica anche il viaggio in Brasile affrontato dalla coppia nell’ottobre scorso».
Da vent’anni al comando di due comuni del padovano
L’indagine che ha portato al provvedimento di custodia cautelare emesso dal Gip di Padova nei confronti di Luca Claudio prende le mosse proprio da un’inchiesta sul giro di appartamenti ceduti al sindaco come “ringraziamento” per l’assegnazione di alcuni appalti assenti ad Abano e Montegrotto dal 2008 ad oggi (Claudio è stato sindaco di Montegrotto dal 2001 al 2011 e successivamente è diventato sindaco di Abano). Il giro di bustarelle coinvolgerebbe secondo gli inquirenti delle Fiamme Gialle settori importanti di competenza delle due amministrazioni pubbliche coinvolte quali edilizia scolastica e manutenzione. Di recente Claudio aveva rilasciato alcune dichiarazioni sorprendenti – ma non troppo conoscendo il personaggio – sul fatto che non sarebbe stato il sindaco di tutti ed in particolare aveva dichiarato guerra ai parroci colpevoli a suo dire di aver fatto propaganda a favore del PD:
Non sarò il sindaco di tutti, certo non di chi – ha spiegato – ha attaccato così duramente la mia persona. Nei prossimi giorni chiederò udienza al vescovo, ma non mi fermerò lì. Ho deciso di dichiarare guerra al cattocomunismo e a questa cultura ipocrita e becera
Negli ultimi giorni di campagna elettorale Claudio aveva pubblicato i test delle analisi del sangue e del capello per dimostrare di essere pulito e di non fare uso di sostanze stupefacenti, ma evidentemente c’era qualcos’altro sul quale la Guardia di Finanza stava indagando. Chissà come ora prenderanno la notizia gli amici di Forza Nuova del Veneto che lo hanno sostenuto fin qui nella sua avventura politica.
Luca Claudio è sempre stato un personaggio particolare, fuori dagli schemi dei partiti, basti pensate che pur essendo contro il Gay Pride (ma non ospiterebbe nemmeno un family day) è favorevole alle unioni civili per le coppie omosessuali. Per il resto oltre alla solita retorica anti-Renzi a sostegno degli imprenditori “che si ammazzano” Claudio ha tutto il repertorio dell’uomo di destra: nega ospitalità agli immigrati, considera Putin un eroe e si fa promotore della legittima difesa armata. Ora è da vedere come risponderà alle accuse che gli sono mosse e quale sarà la sorte del comune di Abano.