Il patetico show a Di Martedì di Salvini che non risponde sul Russiagate e inventa l’aumento dell’IVA

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-09

Il senatore della Lega è tornato ieri da Giovanni Floris. E ha fatto un capolavoro: è riuscito a parlare di tutto quello che voleva senza rispondere a nessuna delle domande che Floris e i giornalisti in studio gli facevano. Ciliegina sulla torta: ha inventato che nella NADEF è scritto che aumenterà l’IVA, ma non è vero

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«Io c’ho tutti i numerini e le tabelle» ha detto Matteo Salvini subito dopo essere entrato in studio a Di Martedì. Ma quei numerini alla fine non c’erano. E non ci sono state nemmeno le risposte alle domande di Giovanni Floris. Perché Salvini è uno che preferisce cambiare argomento e non rispondere. E così a due mesi dal giorno in cui il leader della Lega ha deciso di staccare la spina al suo governo nella speranza di tornare alle urne per aumentare i consensi siamo ancora qui a cercare di ottenere delle risposte a domande che sono state fatte decine di volte.

La strategia di Salvini per non parlare di Savoini

Salvini sa bene che il modo migliore per evitare di rispondere ad una domanda è spostare l’argomento. Ad esempio quando Floris gli chiede dei suoi rapporti con Gianluca Savoini, l’uomo dell’audio della trattativa al Metropol, l’ex ministro dell’Interno attacca la solita tiritera sul fatto che lui non ha visto nessun rublo, euro, dollari eccetera. Ma la domanda era un’altra: che ci faceva uno come Savoini nella delegazione del Ministero in Russia? Di nuovo Salvini torna sulla questione dei soldi «ma se io avessi preso sessanta milioni di dollari io questa sera sarei ancora qui? Ma dove cazzo li nascondo sessanta milioni di dollari». Grandi risate in studio ma la risposta non c’è. Forse tutti ridono perché sanno che la Lega non ha ancora saputo spiegare dove sono finiti i famosi 49 milioni di euro.

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Eppure il 16 luglio aveva promesso: andrò in Parlamento a riferire. Alla fine non ci è andato, forse aveva altri impegni. Salvini ride, scherza, dice che non è mica quello che va in Russia col cappello in mano a chiedere i soldi. Anche se qualche anno fa i soldi di Putin li voleva eccome: «Non cerco regali, ma un prestito conveniente come quello concesso alla Le Pen lo accetterei volentieri», diceva nel 2014. Ma il punto non sono i soldi (per l’ipotesi di reato di corruzione è sufficiente la promessa di denaro) il punto è la costante presenza di Savoini in Russia in compagnia di Salvini. Che ci faceva a Mosca? Con quale ruolo? Perché Salvini non risponde in modo chiaro sul ruolo dell’Associazione Lombardia-Russia e sul fatto che un suo consigliere sia un esponente dell’associazione di Savoini?

Salvini e la mail del suo ufficio stampa che “dimostra” che aumenta l’IVA

Inutile chiedere queste cose al Capo del Carroccio. Lui la butta in caciara, evidentemente la cosa lo diverte molto. E quando smette di essere divertente decide di cambiare di nuovo argomento. Per uscire dall’impiccio Salvini tira fuori il cellulare e chiede alle telecamere di inquadrarlo. Deve mostrare qualcosa di davvero importante che non c’entra nulla con l’affaire Savoini. È la foto dell’orecchio di un agente della Penitenziaria aggredito in carcere. Da un detenuto nordafricano, ovviamente.

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«È un anno che andate avanti con sto pippone sulla Russia, io penso che gli italiani si interessino di tasse, lavoro e pensioni, punto» ribatte Salvini a Concita De Gregorio. Ma se davvero sono queste le priorità degli italiani come mai il ministro dell’Interno si è interessato e tanto speso per far togliere le sanzioni alla Russia? E se davvero il problema delle sanzioni è così importante per Salvini come mai quando era al governo l’esecutivo di cui faceva parte ha sempre confermato le sanzioni?

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Ma Salvini si annoia a parlare di Russia e di cose che non lo riguardano. Meglio parlare di numeri (fatti e logica signori). Ed ecco che il nostro parla di uno dei suoi argomenti preferiti: l’aumento dell’IVA. «Stanno rimodulando l’IVA e hanno maggiori incassi per cinque miliardi. Tradotto per mia figlia di sei anni: se rimodulano l’IVA e incassano cinque miliardi in più significa che aumenta». Per Salvini l’IVA aumenterà perché «nel NADEF, nel documento di economia e finanza ci sono cinque miliardi in più di IVA». Ma nella NADEF non è scritto dove e come esattamente dovranno essere recuperati quei 5 miliardi di euro (e questo è uno dei punti di scontro nella maggioranza) perché non c’è scritto quali tasse aumentano. Il leader della Lega è irremovibile e questa volta ha le prove. Eccolo esibire un foglio con stampata una email inviata non si sa da chi al suo ufficio stampa che Floris legge in diretta: «5 miliardi in più di IVA, loro dicono per maggiori consumi ahi ahi noi diciamo perché la aumentano». Quindi è un’ipotesi della Lega l’aumento dell’IVA e lo stesso “documento” mostrato da Salvini smentisce che l’affermazione precedente, quella dell’aumento dell’IVA scritto nella NADEF. Si può naturalmente discutere del fatto che una ripresa dei consumi possa generare un maggior gettito IVA ma non c’è dubbio che l’aumento dell’IVA non sia scritto nemmeno tra le righe. Ma Salvini è fatto così, è stato 14 mesi al governo senza abbassare le accise o fare la flat tax e ora se la prende con quelli che sono venuti dopo.

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