Le rette universitarie scontate per chi torna al Sud

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-12

L’iniziativa è di Sicilia, Puglia e Basilicata: l’obiettivo, in tempi di crisi, è evitare la dispersione degli studenti e allo stesso tempo ripopolare quelle zone d’Italia che, come il Sud, da troppi anni vedono andare via i giovani

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Le rette universitarie saranno scontate per chi decide di tornare nel Mezzogiorno. L’iniziativa è di Sicilia, Puglia e Basilicata e il Messaggero spiega oggi che l’obiettivo, in tempi di crisi, è evitare la dispersione degli studenti e allo stesso tempo ripopolare quelle zone d’Italia che, come il Sud, da troppi anni vedono andare via i giovani. Senza ritorno, visto che poi anche il lavoro è fuori sede.

Dal meridione infatti parte un ragazzo su tre per laurearsi altrove e allora, per chi torna, quest’anno le tasse vengono azzerate. In prima linea c’è la Regione Puglia dove per l’anno accademico 2020-2021 ci si iscrive a costo zero se nell’anno precedente ci si era immatricolati altrove. Insomma, per chi torna le porte sono aperte, spalancate. In Sicilia il procedimento
è simile: è previsto infatti un incentivo di 1.200 euro per ogni studente fuorisede che decide di rientrare a studiare negli atenei delle università siciliane. Vale ovviamente per chi frequenta un’università del Nord ma anche per chi è iscritto in un ateneo estero.

Si tratta di un contributo messo a disposizione dalla Regione Sicilia, nell’ambito dei 290milioni
stanziati dal Decreto Rilancio per il diritto allo studio. Sulla stessa linea anche l’Università della Basilicata che ha già promosso il 50% di sconto a chi si iscrive per il 2020-2021. L’appello a rientrare potrebbe risultare decisamente appetibile. Innanzitutto perché non si pagano le tasse e poi perché ci si risparmia i costi di una vita “fuori sede” che, tra affitto e spostamenti, grava sulle famiglie. Un peso che ora, con l’emergenza da Covid, potrebbe farsi sentire più che mai. E il problema riguarda soprattutto il Sud.

rette universitarie sud
I fuorisede nelle città italiane (Il Messaggero, 12 luglio 2020)

Nella guida all’orientamento 2019-2020 di Talents Venture, con i dati relativi all’anno accademico 2017-2018, risulta che il 27,4% degli universitari iscritti frequenta un corso di laurea in
una regione diversa da quella di residenza. E il fenomeno è in salita: nel 2013/2014 la percentuale era al 24,5% e il tasso di crescita medio annuo è stato del 2,7%. Ma la fetta maggiore
dei fuori sede parte dal Meridione: i governatori sperano di invertire così la tendenza.

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