Natale cancellato con il DDL Zan? Saviano smonta tutte le bugie a Che tempo che fa | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-05-10

Ieri Roberto Saviano ha smontato in pochi minuti tutte le menzogne che sono state raccontate come spauracchio per ritardare e ostacolare l’approvazione del DDL Zan

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Ieri Roberto Saviano ha smontato in pochi minuti tutte le menzogne che sono state raccontate come spauracchio per ritardare e ostacolare l’approvazione del DDL Zan

Natale cancellato con il DDL Zan? Saviano smonta tutte le bugie a Che tempo che fa

“Le polemiche di questi giorni hanno contribuito ad accendere i riflettori sul Ddl Zan, un disegno di legge che dopo essere stato approvato alla Camera a novembre scorso era rimasto in stallo al Senato per 6 mesi”, ha iniziato a spiegare lo scrittore:

“Un tempo infinito, che è servito ai partiti politici ostruzionisti a polarizzare – o disorientare a proprio favore – l’opinione pubblica, a sollecitare la propria base elettorale paventando ogni sorta di pericolo in agguato dietro questa legge.” Saviano elenca tutte le fake news sulla legge, dalle lezioni gender nelle scuole all’utero in affitto per arrivare al Natale cancellato. Poi spiega cosa è davvero: “Il Ddl Zan intende estendere la Legge Mancino anche a motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità, che verrebbero quindi aggiunti a quest’articolo del Codice penale”, e soprattutto cosa non è: “Il Ddl non contiene alcun riferimento alla maternità surrogata, all’adozione o al matrimonio gay, che sono solo obiezioni strumentali con l’effetto di farlo naufragare”, ricordando anche che chi dice che sia una legge liberticida racconta una menzogna: “C’è poi chi sostiene che il Ddl Zan rappresenti una minaccia per la libertà di espressione, che si trasformerebbe in una legge bavaglio, ma in realtà è proprio il suo testo a specificare che la libertà di espressione è tutelata, all’articolo 4”. Perché dunque serve il DDL Zan? Saviano sottolinea: “In realtà, anche quando viene riconosciuta l’aggravante per motivi futili e abietti , non si riconosce comunque l’aggravante dei crimini d’odio, in cui si colpisce una persona in quanto appartenente a una minoranza”, ricordando quanti episodi di violenza sono stati denunciati: “Ma basta guardare i dati per capire che non è così. Dal maggio 2019 al maggio 2020 l’Arcigay ha raccolto 138 casi di crimini d’odio nei confronti di persone Lgbt, molti altri ne sono stati registrati nel corso dell’anno. Tra questi ci sono anche omicidi e aggressioni, commessi da Nord a Sud. Non sono bravate, sono crimini, e una legge che prevede delle aggravanti non è un capriccio, ma rappresenterebbe un deterrente per atteggiamenti e comportamenti discriminatori.”

 

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