“Bisogna credere nei vaccini, anche se mio marito è morto”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-15

Le parole di Simona Riussi, moglie di Sandro Tognatti, l’uomo deceduto in Piemonte la notte tra sabato e domenica

article-post

Sandro Tognatti aveva 57 anni. Lavorava come insegnante di clarinetto al Conservatorio di Novara. Attendeva con ansia e fiducia il vaccino anti-Covid. Poi, però, è sopraggiunta la morte e con lei tutto il dolore della famiglia e della moglie. Nonostante la tragedia, la donna sembra essere più lucida di molti commentatori che hanno immediatamente dato la colpa al farmaco di Astrazeneca. Ed è proprio dalle sue parole che arriva quel barlume di speranza che riporta la scienza al primo posto, nonostante il dolore.

Sandro Tognatti, il messaggio di speranza della moglie

Anche Simona Riussi, come il marito, insegnava. E proprio come lui, sabato si è sottoposta al vaccino Astrazeneca. Su di lei nessun effetto collaterale, mentre Sandro Tognatti ha avuto la febbre alta. Un effetto collaterale indicato nel “bugiardino” del prodotto anti-Covid. Poi, però, le cose sono peggiorate, fino al suo decesso. Ma è la donna a riportare i canoni della discussione su temi scientifici e sulla fiducia che tutti dovremmo avere. Nella sua intervista a La Repubblica, commentando la decisione della Regione Piemonte di sospendere (precauzionalmente) un lotto di Astrazeneca – provocando le ire del Ministero della Salute – ha dichiarato:

“L’esistenza di un legame con il vaccino al momento non c’è, ma visto che il decesso è stato così ravvicinato, hanno consigliato l’autopsia. Ma in cuor mio non me la sento di dire che sia colpa del vaccino: se non credessimo nei vaccini non lo avremmo fatto, invece anche per il ruolo di educatori è importante farlo”.

Il vaccino: l’unica strada per tornare alla normalità

Il 57enne di Cossato, in provincia di Biella, attendeva con ansia il vaccino. Come accaduto per molti, infatti, la pandemia ha provocato un notevole cambiamento nel modo di svolgere il suo lavoro – insegnante di clarinetto al Conservatorio di Novara – e vedeva l’immunizzazione come unica strada per iniziare a intraprendere il cammino verso il ritorno alla normalità: “Mio marito credeva nel vaccino e bisogna continuare a crederci perché è l’unica strada che ci può liberare da questa situazione”, ha spiegato Simona Riussi.

Godeva di un buono stato di salute. La moglie ha spiegato che “era solo affetto da microcitemia, ossia aveva i globuli rossi più piccoli della norma, e l’aveva segnalato prima dell’iniezione” e che era risultato negativo al tampone molecolare effettuato pochi giorni prima. Tutti elementi che ora saranno valutati dagli esperti dell’Aifa.

(foto: da pagina Facebook Clarinitaly)

Potrebbe interessarti anche