Le parole di Samantha Cristoforetti dopo il rientro dallo spazio: “Sull’Iss clima molto bello, mi mancherà”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-10-18

AstroSamantha ha parlato a lungo del suo viaggio in orbita nella conferenza stampa tenutasi oggi al Centro per l’addestramento degli astronauti dell’Esa a Colonia

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Lo scorso 14 ottobre, Samantha Cristoforetti è tornata sulla Terra dopo sei mesi trascorsi nello spazio per la sua seconda missione sull’Iss. L’astronauta italiana e gli altri membri dell’equipaggio, noto come Crew-4, hanno fatto rientro a bordo del veicolo spaziale Crew Dragon Freedom, che si è sganciato autonomamente dalla Stazione. AstroSamantha ha parlato a lungo del suo viaggio in orbita nella conferenza stampa tenutasi oggi al Centro per l’addestramento degli astronauti dell’Esa a Colonia, dove ha raccontato quanto lo spazio le mancherà e dell’affiatamento col resto della squadra. “Grazie a tutti per avermi dato l’opportunità di aver volato due volte, è stato un privilegio”, ha esordito AstroSamantha, che poi ha aggiunto: “La Stazione spaziale mi mancherà”.

Le parole di Samantha Cristoforetti dopo la missione sull’Iss: “A bordo un clima molto bello, la stazione spaziale mi mancherà”

Samantha Cristoforetti ha raccontato il clima vissuto sulla stazione spaziale internazionale durante la missione Minerva e ha spiegato il segreto di una convivenza serena e pacifica col resto del team: “A bordo della stazione spaziale c’è un clima molto bello, di affiatamento, di legami forti in un gruppo che lavora insieme per gli stessi obiettivi” e mettendo “davanti le cose che uniscono, e da parte quello che è conflittuale”. E già la nostalgia per lo spazio comincia a farsi sentire: “La stazione spaziale mi manca e mancherà, ho passato un anno lì in quasi in due missioni – ha raccontato AstroSamantha – si può vivere in modo che sulla Terra non è possibile: l’assenza di peso”.

Poi, il pensiero dell’astronauta italiana è andato a quella parentesi di tempo trascorsa fuori dall’astronave, nello spazio profondo: “Sono rimasta concentrata sul lavoro nelle quasi 7 ore fuori – ha spiegato Cristoforetti – ma poi ci sono stati venti minuti per godersi il fatto di essere lì fuori. Dal punto di vista fisico la tuta russa è molto rigida, ed era faticoso lavorarci dentro. Inoltre è di taglia unica, ed io sono al limite basso dell’altezza, quindi è stata una grande sfida fisica”. “All’apertura del portello – ha proseguito – io mi sono sentita subito a mio agio, dentro la tuta era come in addestramento e credo essere riuscita ad astrarmi. Ero concentrata sul lavoro, l’attività che dovevo svolgere, sapevo che era sfidante e non volevo fare errori o creare problemi. Queste esperienze continui ad elaborarle dopo, senza lo stress li di dover performare in real time”.  Adesso Cristoforetti si trova a Colonia, in Germania, per essere monitorata dal team di medicina spaziale dell’Esa, in attesa che si riadatti alla gravità terrestre.

 

 

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