I ristoranti preferiti dai parlamentari

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-12-17

A Roma locali top per i nuovi politici. I 5S abbandonano la mensa anticasta, Salvini detta la moda pizza e birra

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Patricia Tagliaferri sul Giornale oggi ci racconta quali sono i ristoranti preferiti da onorevoli, senatori e figure di spicco del governo e dell’opposizione:

Non c’è più un vero e proprio ritrovo, come nella Seconda Repubblica poteva essere il ristorante «I due Ladroni», in piazza Nicosia. I gialloverdi non hanno un posto fisso dove incontrarsi per uno spuntino veloce, un pranzo tra una votazione e un’altra o una cena al termine dei  lavori in aula. Ma almeno sulla cucina vanno d’accordo. Litigano su tutto, sulla manovra, sulle pensioni, sul decreto sicurezza,ma a tavola si ritrovano spesso negli stessiposti.

Locali alla mano, a prezzi accessibili, nel centro storico, vicino ai luoghi della politica. La cucina romanesca ha conquistato tutti, grillini e leghisti, che però hanno ceduto anche al richiamo della cucina giapponese, un must tra i più giovani, come del resto sono molti parlamentari. Gettonatissimo,infatti, il sushi di«Daruma», in piazza Parlamento, comodo, veloce e trendy.  Così come l’aperitivo alle buvette di Montecitorio, ma anche fuori dal Parlamento.

ristoranti parlamentari
I ristoranti preferiti dai parlamentari (Il Giornale, 17 dicembre 2018)

Se all’inizio i grillini preferivano mangiare alla mensa della Camera stando alla larga dal ristorante di Montecitorio, considerato privilegio della casta, adesso che al potere ci hanno fatto l’abitudine capita di incontrarli anche nei locali frequentati dai big politici di una volta. Tra i luoghi ad alta densità di gialloverdi c’è il «Pastation», in piazza Campo Marzio, gestito tra gli altri dal figlio del leader di Ala, Denis Verdini. I Cinque Stelle lo frequentano a pranzo,i leghisti la sera. Concluso il capitolo della pizzeria«Gusto», in piazza Augusto Imperatore, recentemente chiusa per lasciare il posto al resort di Bulgari, i seguaci del Carroccio amano mangiare le linguine al pesto genovese di «Maxela», in via delle Coppelle, i piatti sofisticati di «Casa Coppelle», nell’omonima piazza, dove i piatti della cucina tradizionale romana incontrano l’haute cuisine francese, o la grigia di «Laganà», in via dell’Orso.

Ma quando può Salvini preferisce fermarsi dove capita per mangiare un trancio di pizza Margherita accompagnato da una birra ghiacciata o organizzare cene con i parlamentari nell’appartamento in cui abita, quello riservato al ministro dell’Interno in piazza Grazioli. Serate preferibilmente a base di pizza a birra. Luigi Di Maio, invece, ama mangiare fuori. Uno dei suoi posti del cuore è «Maccheroni», cucina romana doc,tra piazza Navona e piazza del Pantheon,dove pranza spesso con i suoi stretti collaboratori.

Leggi sull’argomento: Il Giornale e i Di Battista che non pagano i lavoratori

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