Quelle prove di tregua sul terreno della Giustizia nel centrodestra

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-13

In un’intervista rilasciata a La Stampa, la senatrice leghista Giulia Bongiorno rileva alcune criticità nel testo della Riforma Cartabia e parla di unità d’intenti nella coalizione sull’argomento.

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Il centrodestra torna a tuonare sul tema Giustizia. L’argomento divide la politica italiana dai tempi di Mani Pulite e lo scontro si è acuito sempre di più nell’era Berlusconi. La riforma della Giustizia che la ministra Marta Cartabia sta provando ad attuare è (di nuovo) terreno di scontro. Ed era prevedibile. In un’intervista rilasciata a La Stampa, la senatrice Giulia Bongiorno, responsabile del Dipartimento Giustizia della Lega, ha espresso la sua posizione sulla riforma appena approvata in Consiglio dei Ministri, condivisa anche dal resto della Coalizione. “Un buon punto di partenza, ma non il punto di arrivo”, ha esordito.

Quelle prove di tregua sul terreno della Giustizia nel centrodestra

Secondo la senatrice, il sistema di potere in seno alle correnti resterebbe intatto. Ed è questo, da sempre, il mantra che il centrodestra utilizza per mettere i dubbio l’indipendenza dei magistrati. “Posso affermare sin da ora, che in base ai calcoli fatti dalle correnti stesse, alle prossime elezioni avremo 7 consiglieri di Magistratura Indipendente, 7 progressisti di Area e i restanti 6 suddivisi tra gli altri. Stanno già pensando a candidature civetta per garantirsi il risultato”.

Ed è qui che la senatrice Bongiorno torna a cavalcare quello che è un vecchio cavallo di battaglia del centrodestra: il sorteggio. “Il sorteggio è l’unico sistema che possa tagliare il cordone ombelicale dell’eletto con le correnti. Si dovrebbe pensare ad un meccanismo in tre tempi: verificare la presenza di alcuni requisiti, quali la presenza dell’anzianità e nessun carico disciplinare, sorteggio per avere un numero congruo di candidati, infine voto da parte dei magistrati”.

E dopo le laceranti divisioni che hanno visto il centrodestra infrangersi come coalizione in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica, una posizione condivisa sulla riforma del Csm potrebbe ricompattare l’alleanza. È quello che si augura, almeno, la senatrice: “Io vorrei vedere un’alleanza tra tutti quelli che hanno a cuore l’indipendenza, l’autonomia e la terzietà della magistratura. Però riconosco che su questo aspetto sento maggiore comunanza nel centrodestra”.

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