Riccardo Muti al Quirinale, l'affare si ingrossa

di dipocheparole

Pubblicato il 2014-12-02

Tutti smentiscono la presunta candidatura del direttore d’orchestra. Ma il Fatto conferma

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Il Fatto Quotidiano ha aperto stamattina con la storia di Riccardo Muti al Quirinale, e le parole del figlio Domenico che diceva che Renzi aveva in effetti chiesto al padre la sua disponibilità.
riccardo muti renzi
 
Subito dopo l’uscita la presidenza del Consiglio ha smentito tutto. Il presidente del Consiglio non sente il maestro Riccardo Muti da anni, hanno fatto sapere non meglio precisate fonti di palazzo Chigi che definiscono ”strabilianti” alcune notizie di stampa relative a contatti tra il premier e il maestro Muti. Il premier, dunque, non ha parlato con lui ne’ con il signor Domenico Muti, figlio del maestro, che non ha il piacere di conoscere. Il che rende – proseguono le stesse fonti – retroscena e presunte rivelazioni destituite di ogni fondamento. Nell’articolo del Fatto era riportata la seguente dichiarazione: «“Per me mio padre è e resta un direttore d’orchestra, ma dell’eventuale elezione al Quirinal eabbiamo parlato in famiglia,con lui, e sappiamo che una cosa del genere è troppo seria per non essere presa conserietà. Ed è quello che faremo, il suo nome lo ha fatto Renzi, e una proposta del premier, appunto, è una cosa seria». A mezzogiorno è arrivata la smentita di Domenico Muti, dettata alle agenzie di stampa:
“Smentisco – scrive – di essermi mai espresso nei termini riportati. Non posso aver parlato né di una telefonata né di una proposta del presidente a mio padre in quanto mai avvenute! Ho ribadito a quel giornalista, e agli altri presenti ieri a Firenze, quanto mio padre dice in pubblico e in privato in questi giorni: lasciarlo dirigere in serenità». La direzione de Il Fatto quotidiano però conferma tutte le notizie pubblicate in merito alla vicenda ‘Riccardo Muti – Quirinale’, comprese le dichiarazioni di Domenico Muti, figlio del direttore d’orchestra, rilasciate nella giornata di ieri all’inviato a Firenze Giampiero Calapà e riportate fedelmente.

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