Quella volta che Miles Davis comprò le cassette di Nino D'Angelo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-11-30

O almeno così racconta lui

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Sul Fatto Quotidiano di oggi Malcom Pagani intervista Nino D’Angelo:

Di Miles Davis seppi per caso. Era atterrato a Palermo e ascoltando un mio brano nel taxi che lo portava in albergo, chiese al guidatore di accompagnarlo a comprare tutti i miei dischi. Alla Vucciria, tra i banchi all’aperto, acquistò alcune cassette di contrabbando.

La storia del concerto di Miles Davis a Palermo è vera, e risale al 1986.

Almeno in diecimila, dagli spalti della Favorita (il prato era off limits ), quasi increduli, quel sabato 5 luglio assistettero al miracolo: il “divino” Miles Davis si materializzò sul palco con la sua giacca nera di lamè e le lenti scure circondate da una beffarda montatura viola. Solo gli addetti ai lavori sapevano che si era corso seriamente il rischio che l’inaugurazione saltasse. Uno dei camion che trasportava parte dell’attrezzatura si era rotto prima dello stretto di Messina. Un altro mezzo partì in soccorso da Palermo.
Nel frattempo Miles si era rinchiuso al Palace Hotel di Mondello alle prese con acquerelli e pennelli che aveva richiesto insieme al catering. Fu un grande concerto con finale inaspettato: Miles Davis, terrore dei giornalisti, prima di tornarsene in hotel su una Cadillac decapottabile, si concede alla stampa e lo fa proprio a Palermo.

E la storia di Miles Davis che scopre Nino D’Angelo è riportata undici anni dopo in un articolo su Repubblica. La fonte è…Nino D’Angelo:

Quel giorno Miles Davis atterrò a Palermo, prese il taxi e sentì una canzone. Chiese al tassista di risentirla e disse: mi porti a comprare tutti i dischi di questo cantante. Il taxista lo portò alla Vucciria e Miles Davis comprò dodici cassette di Nino D’ Angelo. Che sia vero o meno importa pochissimo, ma la simpatia straripante di D’ Angelo nel raccontare l’ aneddoto non si discute. E per chi non lo sapesse, c’ è da aggiungere che l’ ex scugnizzo di ‘Nu jeans e ‘na maglietta rischia ora di diventare un oggetto di culto.

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