Quando Mattarella fece causa a Mediaset

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-02-01

E vinse.

article-post

L’onorevole grillino Riccardo Nuti giusto ieri diceva su Facebook che il padre di Sergio Mattarella «era vicino alla mafia». Per spiegare l’enormità della fregnaccia che ha detto, oltre alle motivazioni del tribunale che ha condannato per calunnia chi aveva preparato un dossier su di lui, c’è anche un’altra prova. E la racconta oggi il Fatto, ricordando quando Sergio Mattarella e i figli di Piersanti fecero causa a Mediaset perché nella fiction il capo dei capi si insinuava la stessa boiata insinuata dal grillino:

Nel 2008 il neo capo dello Stato, insieme ai nipoti Maria e Bernardo (figli del fratello Piersanti, ucciso da Cosa nostra il 6 gennaio del 1980, quando era presidente della Regione Siciliana) decide di fare causa alla Rti e alla Taodue, produttori della fiction Mediaset Il Capo dei Capi. Il motivo? Nella mini serie tv di Canale 5, alla figura di Bernardo Mattarella “si attribuiscono allo stesso amicizie o comunque frequentazioni mafiose che non hanno riscontro alcuno, ricorrendo ad artifici anche grossolani”.

bernardo mattarella piersanti mattarella sergio mattarella
Una foto di Bernardo Mattarella (fonte)

È il 3 ottobre del 2013, il giudice monocratico Sebastiana Ciardo dà ragione ai Mattarella:

“La diffamazione operata ai danni di Bernardo Mattarella – scrive il giudice – scaturisce dalla non veridicità dei fatti narrati, giacché non vi sono elementiper ritenere provato il rapporto di amiciziacon Ciancimino, e non è veritiera la comunanza diinteressi politici giacché è, piuttosto, provata lamilitanza in correnti diverse della Dc e l’assenzadi qualsiasi legame tra i due”. Alla fine i produttoritv sono stati condannati a risarcire con settemila euro a testa Sergio, Maria e Bernardo Mattarella.

Leggi sull’argomento: Riccardo Nuti e le bufale su Mattarella e la mafia

Potrebbe interessarti anche