Cultura e scienze

Quando lo stupro è ok: un quarto degli europei giustifica la violenza sessuale

Giovanni Drogo 29/11/2016

Un’indagine commissionata a Eurobarometro dalla Commissione Europea rivela che un quarto della popolazione europea ritiene che ci siano contesti in cui la violenza sessuale è giustificabile. Naturalmente ci sono paesi più civili dove il campione della popolazione preso in esame non ritiene di essere d’accordo con queste affermazioni ed altri – tra cui anche l’Italia – che invece sono moderatamente d’accordo

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Il 25 novembre è stata celebrata la giornata mondiale per la lotta alla violenza contro le donne. Nel mese di novembre inoltre l’Eurobarometro del Parlamento Europeo ha condotto un’indagine sulla violenza di genere i cui risultati sono stati pubblicati nel numero 449 dell’Eurobarometro. Obiettivo della ricerca, commissionata dalla Commissione Europea, era quello di valutare la percezione della violenza sulle donne nei ventotto paesi dell’Unione Europea.

quando lo sturpro è ok

I paesi in blu sono quelli meno tolleranti verso forme di giustificazione delle violenze basate sul contesto

Tutte quelle volte che per qualcuno “no” significa “sì”

Si tratta di uno studio, condotto intervistando un campione di 27.818 cittadini dell’Unione Europea, di ambo i sessi, a cui è stato chiesto di rispondere ad alcune domande relative alla violenza contro le donne e di esprimere un’opinione su alcuni aspetti relativi alla percezione di cosa sia una violenza sessuale e di dove ritengono possano avvenire gli episodi di violenza. Ad esempio è emerso che secondo gli intervistati (quindi non vuol dire che la realtà dei fatti sia la stessa) la violenza contro le donne è un realtà piuttosto comune nei loro rispettivi paesi di provenienza. Inoltre risulta che la maggior parte delle violenze ai danni delle donne avviene all’interno delle mura domestiche e che per la quasi totalità degli intervistati questo genere di violenza (così come quella nei confronti degli uomini) sia inaccettabile ma non tutti sono d’accordo sulla possibilità che questo genere di reati possano e debbano essere sanzionati e puniti dalla legge. Inoltre non solo la violenza fisica, ma anche quella psicologica è considerata un fatto grave.
quando lo sturpro è ok
Inoltre buona parte di coloro che hanno preso parte al sondaggio hanno fatto presente come spesso le vittime di violenze e soprusi, anche se ne avevano parlato con amici e parenti, si erano rifiutate di rivolgersi alle forze dell’ordine. Il motivo è presto spiegato, e non riguarda solo la difficoltà di vedere assicurato alla giustizia il proprio molestatore ma anche la percezione che la società ha della violenza sessuale. Un intervistato su cinque infatti ritiene che le donne spesso esagerino nel riportare i casi di violenza, insomma si inventano di essere state violentate, molestate o stuprate. Questo accade anche perché il 27% degli intervistati (media europea, non per singolo paese) ritiene “accettabili” e “giustificabili” forme di molestia in base al contesto. Ad esempio non si tratta di violenza sessuale se il rapporto sessuale viene consumato se la vittima era ubriaca, vestita in modo “provocante”, se avevano flirtato con l’aggressore fino a poco tempo prima, se non avevano esplicitamente detto di no, se non si erano opposte fisicamente al rapporto sessuale e addirittura se l’assalitore si pente delle sue azioni. In tutti questi casi una percentuale variabile – ma consistente – di intervistati ha dichiarato che non si tratta di violenza sessuale perché – appunto – bisogna “guardare al contesto”. Naturalmente ci sono paesi più civili dove il campione della popolazione preso in esame non ritiene di essere d’accordo con queste affermazioni ed altri – tra cui anche l’Italia – che invece sono moderatamente d’accordo.
 
quando lo sturpro è ok
Il rapporto conclude che alcuni dati relativi alla percezione delle violenze come inaccettabili sono incoraggianti ma il fatto che più di un quarto della popolazione europea continui a tentare di giustificare a vario titolo le violenze contro le donne significa che c’è ancora molto lavoro da fare per invertire la tendenza e cambiare il modo di vedere le cose.

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