Cultura e scienze

Quando i politici giustificano i terroristi: il caso Borghezio

Alessandro D'Amato 08/01/2015

Ve lo ricordate? L’europarlamentare leghista disse che le idee di Breivik erano «buone, ottime». E disse che era tutta colpa degli immigrati

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Oggi Matteo Salvini e la Lega Nord sono in prima fila a sciacallare sulla strage di Charlie Hebdo: a stretto giro di posta Roberto Maroni ha persino chiesto di chiudere Schenghen (lui ha scritto Shenghen) per fermare l’orda terroristica. Una bella figuraccia, visto che i due sospettati dell’attentato sono nati a Parigi. Ma oggi che la Lega sta lì a sentenziare, in pochi ricordano chi ebbe il coraggio di giustificare un atto di terrorismo come quello di Breivik a Oslo: sì, proprio lui. L’onorevole Mario Borghezio. Durante la trasmissione La zanzara di Radio24, a proposito dell’assassino terrorista norvegese: «Molte sue idee sono buone, alcune ottime. E’ per colpa dell’invasione degli immigrati se poi sono sfociate nella violenza». Ecco una parte dell’intervista:

Dopo la fregnaccia di Borghezio, Calderoli dovette scusarsi con la Norvegia (e prima ancora cercare sull’Atlante dove fosse). Borghezio invece il giorno dopo rincarò la dose.«Sono intervenuto perché ho avuto l’impressione che questa strage sia servita a qualcosa. Io non penso che lo squilibrato abbia agito con queste finalità, ma chiediamoci: come è possibile che uno così noto alla autorità possa girare così? Se noi facciamo due più due e capiamo che questa strage viene utilizzata per condannare posizioni come quelle di Oriana Fallaci, io non ci sto», disse a Radio Ies. «Non sono nella testa nello squilibrato di Oslo, ma i cristiani non devono essere bestie da sacrificare. Dobbiamo difenderli, questo è il mio messaggio. Ovviamente non con quelle modalità, ma vanno difese». E sempre restando nell’ambito trogloditi, la prima pagina di Libero di oggi è fantastica:

Prima pagina di Libero, 8 gennaio 2015

Prima pagina di Libero, 8 gennaio 2015


Ma non può essere del tutto apprezzata se non si legge anche la prima pagina che Libero mandò in edicola il giorno successivo all’attentato, quando ancora non si aveva certezza sull’autore del delitto:
borghezio breivik

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