Quando fa un figlio una donna italiana

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-05-15

Mamme tardive del Belpaese: ovvero la scelta (più o meno) da parte delle donne italiane di fare un figlio più in là negli anni rispetto alla media europea. Perché?

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In un articolo a firma di Francesca Basso sul Corriere della Sera si parla oggi delle mamme tardive italiane: ovvero della scelta (più o meno) da parte delle donne italiane di fare un figlio più in là negli anni rispetto alla media europea. Spiega il quotidiano:

La maggioranza delle donne europee (il 51,2%) partorisce il primo figlio in un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, la media è di 28 anni e sette mesi. In Italia le mamme in questa fascia sono solo il 38%, la nostra età media è infatti di 30 anni e sei mesi. Siamo invece il Paese in Europa con il tasso più elevato di donne che fanno il primo figlio dopo i quarant’anni: 6,1%, contro una media europea del 2,8%. La maggioranza delle italiane, il 54,1%, partorisce per la prima volta tra i 30 e i 39 anni, contro una media Ue del 40,6%. Più numerose di noi in questa fascia di età sono solo le spagnole: sei su dieci. Nel gruppo delle mamme «ritardatarie» ci sono anche l’ Irlanda (52,7%) e la Grecia (51,9%). Sono gli stessi Paesi in cima alla classifica dellemamme ultra quarantenni, oltre a essere quelli che hanno sofferto di più negli ultimi anni per la crisi economica.

quando le donne fanno un figlio
Insomma, l’incidenza della crisi parrebbe il fattore decisivo. Ma non è l’unico:

Ma il problema è più ampio e coinvolge oltre alla partecipazione femminile al mondo del lavoro (c’è una correlazione tra bassa fecondità e bassa occupazione femminile) anche lo sviluppo dei servizi a sostegno della maternità. «E poi c’è quello che i demografi identificano come una rigidità tipicamente italiana nella programmazione dei figli». Lo spiega bene Giampiero Dalla Zuanna, professore di Demografia dell’Università di Padova: «Ci sono due tendenze che si sovrappongono. Da un lato la maternità tardiva è un fenomeno tipico dell’Occidente, dove donne e uomini accostano a quello della maternità/paternità anche altri desideri come realizzarsi nel lavoro e avere più tempo libero. È una fase della modernità come era stato per i babyboomer abbassare l’età in cui avere i lprimo figlio. Dall’altro lato, i Paesi della sponda sud del Mediterraneo così come il Giappone e la Corea del Sud, sono caratterizzati da legami di sangue molto forti e accomunati dalla tradizione culturale di attribuire una grande importanza ai figli. Questo impone condizioni indispensabili più stringenti per mettere al mondo un figlio: creazione di una famiglia, acquisto della casa, lavoro sicuro, tutti elementi che portano a posticipare la decisione. È difficile da noi vedere una studentessa-madre, nei Paesi del Nord non è così».

Foto copertina da Pixabay

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