Poste, Enav, Ferrovie: le privatizzazioni di Pier Carlo Padoan

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-12-17

Intervista al Messaggero per il responsabile dell’Economia

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Poste, Enav e Ferrovie: Pier Carlo Padoan in un’intervista al Messaggero, annuncia quali saranno le prossime tappe del processo di privatizzazione portato avanti dal governo Renzi

Dunque, dovremmo attendere che la crescita sia tornata visibile? Non crede che i mercati vogliano anche altro? Magari un segno più tangibile della volontà degli italiani di ridurre, anche in valore assoluto, il loro enorme debito?
«Non ho mai detto che la crescita sia la sola via. Ho parlato di via maestra, naturalmente ci muoviamo anche in altre direzioni. A esempio in quella della valorizzazione del patrimonio immobiliare dello Stato. O del collocamento in Borsa di quote importanti di partecipate pubbliche».
A proposito di valorizzazione del patrimonio immobiliare, più volte quest’anno si è parlato di cessioni sul mercato allo scopo di ridurre il debito. Finora si è però visto assai poco.
«Sgombriamo il campo da un luogo comune: di fronte a un mercato che tra il 2011 e il 2014 ha registrato transazioni destinate all’investimento per 8,5 miliardi, a un patrimonio totale dei fondi immobiliari per 40 miliardi, a un valore complessivo delle Sic quotate per 3,5 miliardi, pensare di immettere sul mercato immobili per centinaia di miliardi fa sorridere. Sarebbe già un gran risultato riuscire a racimolare un paio di miliardi l’anno».

Padoan
Padoan lezione

Il problema però resta. Che cosa vuol dire valorizzazione?
«Vuol dire mettere a reddito i cespiti più appetibili, collaborare con i Comuni per cambiare la destinazione d’uso degli immobili del demanio militare che spesso sono allocati in zone particolarmente pregiate delle città ma di fatto sono inutilizzabili. Su questo fronte ci stiamo muovendo concretamente: quanto prima partirà la revisione del Testo unico che disciplina questa materia per semplificarla. Inoltre, introdurremo incentivi per i Comuni più solerti oltre a mobilitare la Cassa depositi e prestiti, che sta già lavorando sul tema, e il fondo dei fondi della società Invimit».
E poi ci sono i collocamenti sul mercato delle aziende controllate dal Tesoro. Il 2014 non è però stato molto incoraggiante.
«Il mercato non ci è stato favorevole.Tuttavia abbiamo quotato Fincantieri e Rai Way, ques’ultima in particolare ci ha dato grande soddisfazione. Per il 2015 abbiamo tre opzioni: Poste, Enav e probabilmente Fs».
Niente più collocamenti di Eni o Enel?
«Per il momento abbiamo in programma soltanto una quota di Enel, naturalmente il timing verrà deciso in considerazione del trend di Borsa. Come sempre, l’obiettivo è valorizzare al meglio, non svendere. E c’è un altro obiettivo, altrettanto importante: le privatizzazioni migliorano l’efficienza delle aziende e dei mercati nei quali operano».
Poste, Enav e Ferrovie: avete già deciso la percentuale di capitale che verrà quotata?
«No,ma presumibilmente si tratterà del 40% di Poste, del 49% di Enav e di una partecipazione non lontana dal 40% di Fs».
Secondo il Def l’obiettivo 2015 di realizzo delle cosiddette privatizzazioni è di circa 10 miliardi. Conferma?
«E’ l’obiettivo, naturalmente dovremofare i conti con il mercato.Masiamo fiduciosi».

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