Perché il pappagallo di Portobello è legato al trespolo?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-10-25

Associazioni animaliste e veterinari criticano l’ultimo spot della trasmissione di Antonella Clerici perché il pappagallo protagonista del remake di Portobello risulta legato ad un trespolo, una pratica che però è vietata dai regolamenti comunali

article-post

Deve ancora andare in onda la prima puntata ma già la nuova edizione dello storico programma Rai Portobello condotta da Antonella Clerici e già sono iniziate le polemiche. Non si tratta di una faccenda marginale visto che riguarda uno dei protagonisti della trasmissione, vale a dire il pappagallo. Nell’edizione “storica”, quella condotta da Enzo Tortora uno dei giochi era quello di riuscire a far pronunciare al pappagallo il titolo del programma ovvero Portobello. Stando allo spot che la Rai manda in onda il pappagallo sarà uno dei protagonisti del nuovo Portobello.

Il pappagallo di portobello è stato maltrattato?

Ed è proprio quello che si è visto dagli spot, in particolare l’ultimo mandato in onda dalla Rai in questi giorni, a suscitare le preoccupazioni degli animalisti. Ieri l’associazione culturale ornitologica e Sos pappagalli onlus avevano lanciato un allarme sulle condizioni in cui viene tenuto l’animale. Sergio Giovannetti, presidente dell’associazione culturale ornitologica, faceva notare come l’esemplare di amazzone fronte gialla non fosse lasciato libero sul trespolo ma fosse invece legato da una corda. Secondo Giovannetti il fatto che il pappagallo sia legato al trespolo non solo trasmette un messaggio diseducativo ma è anche in violazione delle regole di detenzione dei pappagalli della Regione Lazio e la gestione «si configura nel reato art. 544-ter del codice penale» vale a dire quello che punisce il maltrattamento degli animali.

clerici pappagallo portobello - 2

Anche la pagina Facebook Canale Etologia – gestita dal medico veterinario Pierluca Costa – ha criticato le condizioni di detenzione del pappagallo definendo le immagini trasmesse dalla Rai come “raccapriccianti” e facendo notare come la corda con la quale l’amazzone viene tenuta legata al trespolo «risulterebbe avvolta più volte al trespolo, impedendo all’animale qualsiasi tipo di movimento». L’immobilizzazione dell’animale non solo è contraria alle leggi in materia ma è anche inutile perché se quell’esemplare per qualche motivo non era “gestibile” durante le riprese sarebbe stato sufficiente trovarne uno più socializzato ed addestrato ai compiti televisivi.  Inoltre, denunciano gli autori della pagina «sembrerebbe pure che sul becco del volatile sia presente un pezzo di nastro adesivo».

Da leggere: Storia dell’asse tra Salvini e Putin

Chi ha gestito la presenza del pappagallo in studio?

Una situazione analoga la si può vedere sulla copertina del numero 43 di Tv e Sorrisi e Canzoni del 23 ottobre dove la Clerici è fotografata accanto ad un pappagallo, presumibilmente lo stesso esemplare, tenuto al trespolo con una catenella.

clerici pappagallo portobello - 4

Nei commenti è intervenuto Claudo Mangini, un famoso animal trainer esperto nella gestione degli animali in contesti cinematografici e televisivi. Secondo le informazioni raccolte da Mangini il pappagallo utilizzato nello spot non è stato fornito da un animal trainer (vale a dire la figura che durante le riprese si occupa degli “animali attori” e del loro benessere) ma da una semplice proprietaria milanese. In realtà su TV Sorrisi e Canzoni viene specificato che il pappagallo, che è una femmina e si chiama Enrica e ha vent’anni, è di proprietà di Viviana Paro, titolare del negozio di animali Sala del Cane in via Niccolini 2, a Milano, lo stesso negozio da cui proveniva Loreto, il pappagallo dello show condotto da Enzo Tortora.

clerici pappagallo portobello - 3

Il problema è che sia l’Ufficio Diritti Animali del Comune di Roma che quello di Milano vietano «la detenzione di animali selvatici o esotici alla catena o legati al trespolo». Addirittura per il Comune di Roma (articolo 49 comma 2 del regolamento comunale) si parla «di divieto assoluto di mantenere i volatili legati al trespolo». In un altro commento Mangini sottolinea anche come «geti [le strisce di cuoio usate nella falconeria NdR] e le filagne non si mettono ai pappagalli, visto che non sono rapaci e dotati quindi di zampe e muscoli ben diversi e molto più sensibili di quelli di un predatore». Rimane quindi da chiarire in che modo è stata gestita la presenza del pappagallo durante le riprese (nello spot di luglio i quattro pappagalli sono liberi sul trespolo) ed è da vedere se durante la trasmissione il pappagallo Enrica rimarrà legata come nello spot in onda in questi giorni.

Leggi sull’argomento: Ross di Friends e lo spumeggiante caso del furto di birra al supermercato inglese

 

Potrebbe interessarti anche