Paolo Villaggio è morto

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-07-03

Aveva 84 anni. Da alcuni giorni era ricoverato al Policlinico Gemelli. Amico di De André e comico televisivo, trova il successo con il personaggio di Fantozzi, prima in libreria e poi al cinema. Le collaborazioni con Monicelli e Fellini

article-post

È morto a Roma l’attore Paolo Villaggio. Aveva 84 anni. Da alcuni giorni era ricoverato al Policlinico Gemelli. La notizia è stata battuta dall’agenzia di stampa ANSA alle 7,28. “Ciao papà ora sei di nuovo libero di volare”, scrive la figlia Elisabetta su Facebook al padre.Paolo Villaggio era nato a Genova il 30 dicembre del 1932. I suoi personaggi più famosi sono stati il ragionier Ugo Fantozzi e Giandomenico Fracchia, ma l’attore ha recitato anche in film di registi come Federico Fellini, Mario Monicelli, Ermanno Olmi. Ha vinto un Leone D’Oro alla carriera nel 1992 e il Pardo d’onore al Festival del cinema di Locarno nell’agosto 2000.

Paolo Villaggio è morto

Paolo Villaggio nasce a Genova e ha un fratello gemello, Piero, morto nel 2014, che sarà docente alla Normale di Pisa. Il padre è un ingegnere edile e nel 1948 conosce Fabrizio De André di cui diventa amico intimo e compagno di scorribande. Sarà per lui autore dei testi di “Il fannullone” e “Carlo Martello ritorna dalla battaglia di Poitiers“. I primi passi nel mondo dello spettacolo li compie nella Compagnia goliardica Mario Baistrocchi di Genova. Lui scrive i testi e presenta gli attori, finché da Maurizio Costanzo non gli arriva l’invito a fare uno spettacolo al “Sette per otto”, un noto locale di Roma. Debutta poi al mitico Derby di Milano.

Debutta nella trasmissione radiofonica Il sabato del Villaggio, a cui seguirà Quelli della domenica sulla RAI: lì inventa il prestigiatore Kranz, che si rivolge alla platea con toni autoritari e mette spesso sotto pressione il pubblico con il motto “Chi viene voi adesso?“. Anche in questa trasmissione lancia il personaggio di Fracchia e quello di Fantozzi, umile impiegato di cui racconta in terza persona. Continuerà a lavorare in tv e radio negli anni successivi.

Paolo Villaggio e Fantozzi

Comincia alla fine degli anni Sessanta a scrivere le storie di Fantozzi, pubblicate sui settimanali dell’epoca. Nel 1971 esce per Rizzoli il primo libro che diventa subito un best seller. Lui intanto recita: è il soldato tedesco in Brancaleone alle crociate, seguito firmato da Mario Monicelli de L’Armata Brancaleone, insieme a Vittorio Gassman. Villaggio sarà la spalla di Gassman in altri due film, poi viene diretto da Nanni Loy, Pupi Avati e Comencini. Nel 1975, per la regia di Luciano Salce, esce il primo Fantozzi, seguito l’anno dopo da Il secondo, tragico Fantozzi.

Villaggio girerà altri cinque film con Salce tra cui Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno e Il professor Kranz tedesco di Germania. Continua a collaborare con Corbucci (Il signor Robinson) e Steno (Il dottor Jekyll e gentile signora). Nell’autunno 1975 gira la serie televisiva Giandomenico Fracchia – Sogni Proibiti di uno di noi dove emerge il lato “oscuro” di Fantozzi. La serie ha un successo straordinario e viene puntualmente replicata.

Paolo Villaggio negli Anni Ottanta

Negli anni Ottanta Villaggio torna con Fantozzi contro tutti, dove si cimenta anche nella regia e che viene anticipato dal solito libro per Rizzoli. Milena Vukotic recita qui per la prima volta nel ruolo di moglie del ragioniere, che le rimarrà per sempre cucito addosso. Al cinema approda anche l’altro personaggio chiave di Villaggio in Fracchia la belva umana, dove recitano anche Lino Banfi e Anna Mazzamauro.

Villaggio recita anche da comprimario in tanti film commerciali e di successo (come Bonnie e Clyde all’italiana insieme ad Ornella Muti) e prepara altri seguiti del suo personaggio preferito in Fantozzi subisce ancora. Fracchia contro Dracula è un altro successo.

Intanto recita nei film televisivi di grande successo con i personaggi targati Mediaset (I pompieri, Grandi Magazzini) mentre escono Superfantozzi e Fantozzi va in pensione. Partecipa anche a vari programmi di intrattenimento in tv.

Paolo Villaggio e Federico Fellini


Villaggio è, insieme a Benigni, anche il protagonista di La Voce della Luna, ultimo film diretto da Federico Fellini nel 1990. Dei due attori scelti Fellini dirà: «Benigni e Villaggio sono due ricchezze ignorate e trascurate. Ignorarne il potenziale mi sembra una delle tante colpe che si possono imputare ai nostri produttori». La pellicola, ispirata al romanzo Il poema dei lunatici di Ermanno Cavazzoni,vede in scena il prefetto Gonnella, paranoico che vede complotti ovunque, e il suo amico Ivo Salvini, che percorrono la Pianura Padana, inseguendo sogni ed ascoltando la voce della luna che sale dai pozzi.

Con la pellicola Villaggio vince il David di Donatello come migliore attore e diventa anche attore da cinema cult, dopo essere stato il re del cinema popolare. Recita in tre spot di Fellini per la Banca di Roma insieme a Fernando Rey e all’esordiente Anna Falchi. Un progetto di un nuovo film, Il Viaggio di Mastorna, rimarrà nei sogni del regista. Reciterà anche ne Il segreto del bosco vecchio, di Ermanno Olmi, (tratto dal libro di Dino Buzzati), con cui vincerà il Nastro d’argento. Recita anche nel ruolo di Arpagone ne L’Avaro di Giorgio Strehler.

La fine della carriera


Negli anni Novanta gira la fortunata serie de Le Comiche con Renato Pozzetto e torna con Fantozzi alla riscossa, Fantozzi in paradiso e Fantozzi 2000. Nell’ultimo episodio non compare Gigi Reder, il ragionier Filini, scomparso l’anno prima e a cui la pellicola è dedicata. Negli anni successivi Villaggio torna a scrivere libri e a occuparsi di politica, una delle sue passioni.

Da giovane aveva scritto per Paese Sera e l’Unità ed era stato iscritto prima al Partito Comunista e poi a Democrazia Proletaria, prima di candidarsi nelle liste dei Radicali nel 1994 nel collegio uninominale di Genova. Negli anni era passato a scrivere con L’Unità di Veltroni prima e L’Indipendente di Giordano Bruno Guerri poi. Nel 2013 annunciò il suo voto a favore del MoVimento 5 Stelle. Si è dichiarato ateo da sempre.

Potrebbe interessarti anche