Il (non) ritorno dei Pink Floyd

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-02-17

Nel 2017 si festeggiano i cinquant’anni dalla nascita dei Pink Floyd. Quale migliore occasione per celebrare la ricorrenza con un concerto, magari a Glastonbury? Scordatevelo e accontentatevi della mostra alla V&A di Londra

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Ieri Roger Waters e Nick Mason hanno tenuto una conferenza stampa per parlare della mostra Pink Floyd: Their Mortal Remains che sarà inaugurata a maggio al Victoria and Albert Museum. Dal momento che raramente ormai gli (ex) membri superstiti dei Pink Floyd si fanno vedere assieme la cosa è stata accolta con una certa trepidazione rispetto alla prospettiva di una possibile eventuale reunion dopo quella estemporanea in occasione del Live Aid del 2005. Dopo la morte di Richard Wright nel 2008 e la pubblicazione tre anni fa di quello che David Gilmour ha definito l’ultimo album della band le speranze di rivedere assieme i Pink Floyd sul palco si sono sostanzialmente azzerate. Anche perché tra Gilmour e Waters i rapporti sono decisamente freddi.

I Pink Floyd non esistono più

Come sempre quando uno dei Pink Floyd rilascia un’intervista o presenta il suo nuovo lavoro solista c’è qualcuno che chiede se c’è la possibilità di una reunion. Anche ieri questa domanda è stata fatta. Gli appassionati infatti si aggrappano al ricordo dell’esibizione di Gilmour e Mason durante il tour di The Wall alla O2 Arena di Londra nel 2011 quando i tre suonarono assieme Outside the Wall dopo che Waters e Gilmour avevano suonato Comfortably Numb. La risposta che ha riacceso le speranze è stata quella di Mason, che ha detto che una reunion sarebbe una delle cose da aggiungere alla lista di cose da fare. Mason ha raccontato di non aver mai suonato a Glastonbury e che sarebbe divertente farlo ma ha anche aggiunto che “non è molto probabile“. Anche Waters, che invece a Glastonbury ci ha suonato, ha detto che – freddo a parte – è stato molto bello e che lo rifarebbe di nuovo. Roger però non ha detto con chi ci andrebbe a suonare ma solo che è un’esperienza che rifarebbe. David Gilmour ieri non era alla conferenza stampa anche perché qualche tempo fa era stata messa in giro la voce che Gilmour si voleva ritirare dalle scene. Indiscrezione che però non è mai stata confermata e sulla quale anche Roger e Nick hanno qualche dubbio.

Ma la misura di quanto poco interessi a Gilmour un’eventuale reunion la dà l’ultimo post pubblicato sulla pagina ufficiale dei Pink Floyd. Nel riassumere quello che è stato detto ieri durante la conferenza stampa non viene fatta alcuna menzione alle risposte di Mason e di Waters su un possibile ultimo concerto a Glastonbury. Segno che per Gilmour dopo la pubblicazione di The Endless River e del suo ultimo album solista il progetto Pink Floyd è ormai giunto alla fine. Negli ultimi tempi inoltre non sono mancate le occasioni nelle quali Gilmour ha ribadito la distanza umana con l’ex bassista del gruppo. La sola idea che possano mettere da parte le numerose divergenze personali e artistiche per un ultimo concerto (e non per il brevissimo set suonato nel 2005) è pura fantascienza. Anche perché nel gruppo mancherebbero le tastiere e i synth di Rick Wright e quindi per i tre sopravvissuti forse non avrebbe molto senso suonare un’ultima volta senza l’ex compagno (soprattutto per Gilmour).

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