No VAX, la stupefacente scomparsa del Popolo Arancione

Categorie: Fact checking, Politica

Le prime campanelle nelle aule hanno segnato la fine delle proteste no-vax che ora quando vanno in piazza scoprono di essere in pochi. E E così qualche giorno fa è successo che a a Piazza Bocca della Verità ad accogliere Andrew Wakefield non c'era quasi nessuno

Che fine ha fatto il Popolo Arancione di Pesaro? Dove sono finiti 40 mila (secondo gli organizzatori) che quest’estate manifestavano contro la legge sulle vaccinazioni obbligatorie? A quanto pare sono spariti. E le cronache di questi giorni segnalano un numero sorprendentemente basso di genitori disposti a combattere attivamente la legge davanti alle porte degli asili. A Rimini, dove il movimento novax era forte, le percentuali di vaccinazione sono altissime, così come in tutta l’Emilia Romagna. Forse si è trattato di una reazione avversa all’inizio della scuola oppure semplicemente le convinzioni del popolo No-Vax non erano così salde come si riteneva (sul fatto che non fossero scientificamente fondate non c’è dubbio).



I genitori no-vax sono lasciati soli

Ormai ogni no-vax va per conto suo. Le associazioni sono sostanzialmente inutili perché non forniscono supporto legale alle famiglie ma solo consigli su come compilare autocertificazioni atipiche e prenotazioni tattiche che vengono puntualmente rifiutate dalle scuole. Ad esempio oggi a Capoterra (Cagliari) in una scuola dell’infanzia del Primo circolo didattico i genitori hanno presentato una documentazione che autocertificava la richiesta di prenotazione dei vaccini alla Asl. Ma nel foglio hanno aggiunto anche delle condizioni: hanno dichiarato di essere pronti eventualmente a sottoporre i loro figli al vaccino solo dopo aver acquisito tutte le informazioni necessarie. Risultato: il bambino è rimasto fuori.

Anche l’invito a non presentare l’autocertificazione non serve a molto: è scritto chiaramente nelle circolari attuative che non si possono fare entrare in classe i bambini senza autocertificazione (o senza libretto vaccinale debitamente compilato).

Il punto è che nessuno sa come fare a evitare di dover vaccinare i propri figli. Tutti vogliono trovare un trucco da azzeccagarbugli laureato all’università della strada ma puntualmente i tentativi vengono frustrati da lettere come questa.

O come questa dove Giampaolo Cusini, sindaco di Bulgarograsso (Como) ricorda ai genitori no-vax che per poter iscrivere i figli alla scuola è necessario presentare un’autocertificazioni che attesti la situazione vaccinale del minore in base a tre possibilità. Ovvero che il minore è in linea con quanto previsto dalla legge, che non è in linea con l’adempimento del piano vaccinale o che non può essere vaccinato a causa delle condizioni di salute.Dal momento poi che i genitori hanno trovato una “realtà alternativa” il sindaco comunica di sentirsi sollevato per la scelta.

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Per i genitori informati tutto questo è una novità. Ogni volta che una scuola rifiuta autocertificazioni fai da te o bambini senza autocertificazioni la notizia viene presa come se fosse un fulmine a ciel sereno. Eppure su questo punto il Ministero e le istituzioni sono state chiare fin da subito. Tutta la discussione sul ritorno dell’obbligo vaccinale per l’accesso alle strutture scolastiche verteva su un solo punto: se non sei vaccinato non puoi entrare a scuola.

Il popolo no-vax non ha più tempo per manifestare

La ricreazione è finita e i genitori no-vax dopo la sbornia delle proteste, delle manifestazioni e dei raduni informativi ora sono tornati alla loro vita quotidiana. Il loro problema è trovare un modo per mandare a scuola i figli. Perché non tutti possono permettersi di tenerli a casa dall’asilo in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale. Del resto da persone che scelgono egoisticamente di non vaccinare i propri figli perché tanto sono protetti dai figli degli altri, da quelli vaccinati, non ci si può certo aspettare che si battano per i diritti di bambini che non siano i loro. E che il movimento fosse tutt’altro che unito lo dimostra anche l’assurda discussione sul significato del colore arancione, considerato da alcuni “troppo Glaxo”.

La libera scelta in materia vaccinale non è una scelta altruistica, anzi è l’esatto opposto. E così qualche giorno fa è successo che a Piazza Bocca della Verità Andrew Wakefield – il guru del movimento antivaccinista mondiale – fosse da solo. Pochissimi genitori sono scesi ieri in piazza per manifestare contro la legge 119/2017 assieme al Popolo Unico. Colpa ovviamente dei “recinti” costruiti per dividere il Popolo Arancione. Ma a quanto pare la marea no-vax di Pesaro ha accusato il colpo dell’approvazione della legge. E così ieri ad opporsi anima e corpo alla legge “liberticida” c’erano i proverbiali quattro gatti. E quindi non è un caso che secondo un sondaggio pubblicato oggi dalla Stampa quasi il 70% degli intervistati si dichiari a favore dell’obbligo vaccinale. Secondo la grande maggioranza degli intervistati (41% + 31%) “se c’è una legge dello Stato si deve rispettare”.

Il generale Pappalardo alla manifestazione no-vax di ieri (fonte)

A quanto pare non è bastato nemmeno l’arrivo del vittorioso Generale Pappalardo con i suoi rivoluzionari da tastiera per dare una svolta alla manifestazione. La farsa delle proteste no-vax che si strappavano le vesti urlando alla dittatura è finita? Di sicuro visti su Internet sembrano di più, e allora perché andare a fare rivoluzioni nel mondo reale?