Il New York Times e l’Italia che ha sottovalutato il Coronavirus

Categorie: Fact checking, Politica

Il New York Times mette sotto accusa il governo Conte e le Regioni: erano stati avvertiti dei pericoli ma li hanno sottovalutati. Solo oggi siamo all'avanguardia del lockdown

L’inviato del New York Times in Italia Jason Horowitz firma oggi con Emma Bubola ed Elisabetta Povoledo un articolo in cui spiega che oggi l’Italia è all’avanguardia nel lockdown per il Coronavirus SARS-COV-2 e per COVID-19 ma non è stato sempre così.



Il New York Times e l’Italia che ha sottovalutato il Coronavirus

Il pezzo inizia ricordando lo sciagurato aperitivo di Nicola Zingaretti a Milano e la positività a COVID-19 dell’attuale segretario del Partito Democratico, e segnala che sabato sera, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato la nuova stretta sulle attività produttive in risposta a quella che ha definito la crisi più difficile del paese dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ma la tragedia italiana, aggiunge il NYT, rappresenta un avvertimento per i suoi vicini d’Europa e per gli Stati Uniti, perché le misure per isolare le aree colpite e limitare i movimenti della popolazione devono essere prese in anticipo e applicate rigorosamente.

Coronavirus: i contagiati in Italia (dati: Protezione Civile, aggiornamento 21 marzo 2020)

L’Italia, invece, ha cercato di preservare le libertà civili e l’economia per troppo tempo e per questo adesso si trova in questa situazione, scrive Horowitz. “Ora lo stiamo inseguendo”, ha detto Sandra Zampa, sottosegretaria al ministero della Salute: “Abbiamo chiuso gradualmente, come sta facendo l’Europa. Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti stanno facendo lo stesso. Ogni giorno chiudi un po’, rinunci a un po’ di vita normale. Perché il virus non consente una vita normale”. E il virus si è nutrito di questa gradualità, commenta il NYT.



Gli errori dell’Italia nella diffusione del Coronavirus

La cronologia degli eventi spiega l’attuale situazione: nei primi giorni critici dell’epidemia, Conte e altri alti funzionari hanno cercato di minimizzare la minaccia, creando confusione e un falso senso di sicurezza che ha permesso alla diffusione del virus e incolpando per le numerose positività i troppi test effettuati. Ora hanno cambiato idea, così come l’ha fatto l’OMS. Il ministro della Sanità aveva faticato a convincere i suoi colleghi di governo a muoversi più rapidamente e che le difficoltà di navigare nella divisione dei poteri in Italia tra Roma e le Regioni hanno frammentato la catena di comando emettendo messaggi contraddittori.

Il Coronavirus nel mondo (Corriere della Sera, 22 marzo 2020)

Già a gennaio c’era chi chiedeva la chiusura delle scuole senza esito, soltanto il 30 gennaio sono stati bloccati i voli dalla Cina, ma fino a quando non è scoppiato il caso dell’ospedale di Codogno la crisi è stata sottovalutata, sostiene ancora il New York Times. Ora la situazione è molto più difficile perché si è fatto poco prima, quando si poteva fare. E questo non può che essere un monito per gli altri paesi, Stati Uniti in testa.



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