Finalmente nel Lazio la pillola abortiva RU486 anche fuori dall’ospedale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-03

In tutto il Lazio le donne non saranno costrette a essere ricoverate in ospedale per la somministrazione della pillola abortiva RU486. La Regione ha infatti  ha recepito le nuove linee guida del ministero della Salute

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In tutto il Lazio le donne non saranno costrette a essere ricoverate in ospedale per la somministrazione della pillola abortiva RU486. La Regione ha infatti  ha recepito le nuove linee guida del ministero della Salute emanate ad agosto 2020 sull’interruzione di gravidanza con metodo farmacologico.

Nel Lazio la pillola abortiva RU486 fuori dall’ospedale

La soddisfazione per la decisione della Regione Lazio è stata espressa dall’Associazione Luca Coscioni che spiega: “un esempio virtuoso a tutela dei diritti delle donne” e chiede che anche le “altre Regioni di adeguino”. Grazie al  documento pubblicato nei giorni scorsi sul Bollettino Ufficiale della Regione, sottolinea l’Associazione, il Lazio si impegna di fatto a “rimuovere gli ostacoli all’accesso alla metodica farmacologica, nell’ottica di assicurare a tutte le donne che richiedono l’interruzione volontaria di gravidanza un servizio che tenga conto dei dati basati sulle evidenze scientifiche, di alta qualità e rispettoso dei loro diritti”. La notizia è stata data da Marta Bonafoni e Alessandro Capriccioli, capogruppo della Lista Civica Zingaretti e di +Europa Radicali. “Il risultato è frutto di un lavoro corale di donne dentro e fuori le istituzioni nel quale mi impegno anche io da anni – ha commentato Bonafoni – penso al rapporto con le Assemblee delle donne dei consultori, alle riunioni fatte con le studentesse universitarie, agli incontri con Non una di meno, alla lotta della Cgil, agli appelli della comunità scientifica. Oggi raccogliamo i primi frutti di questa battaglia. E nei giorni in cui dalle Marche arriva l’ennesimo becero attacco della destra contro la 194, e gli attacchini non cessano di riversare nelle nostre città i manifesti dei cosiddetti provita, dal Lazio parte un segnale inequivocabile al Paese che dice noi da che parte stiamo. Dalla parte delle donne”. Anche Filomena Gallo, avvocato e segretario dell’Associazione Coscioni, Mirella Parachini, ginecologa e vice-segretario dell’Associazione, e Anna Pompili, ginecologa di Amica (Associazione medici italiani contraccezione e aborto) accolgono molto positivamente l’accoglimento delle linee guida in fatto di RU486: “Accogliamo con grande soddisfazione questa determina, dopo ben 10 anni dall’introduzione del metodo farmacologico in Italia, che finalmente equipara il nostro Paese a quelli dove tale procedura viene applicata da alcuni decenni”, dichiarano

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