Multe e Autovelox: trucchetti e bufale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-10-27

Il prontuario del Fatto per chi si vuole arrangiare

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A corredo di uno speciale sulle multe per violazioni del codice della strada, che rappresentano ormai una tassa occulta con cui gli enti locali si finanziano, il Fatto pubblica un articolo a firma di Paola Porciello nel quale si riepilogano trucchi e trucchetti per fregare l’Autovelox, ricordando subito però che il modo migliore per non farsi multare è rispettare i limiti di velocità. Poi ci sono le APP:

Esistono diverse applicazioni per smartphone: la più utilizzata su iPhone è iCoyote , gratis per i primi 30 giorni di prova e poi a pagamento. C’è anche Autovelox Nomad, al costo di 1,79 euro. Queste App informano il conducente della presenza di autovelox sia fissi che mobili grazie alle informazioni fornite in tempo reale dalle segnalazioni degli utenti stessi.

multe autovelox icoyote
iCoyote è un’APP che localizza gli autovelox sugli smartphone

Ci sono poi intercettatori e blinder, che avvertono o accecano i dispositivi come gli autovelox, e i rimedi meccanici come il braccio meccanico che oscura la targa. Sconsigliato il fai-da-te.

La classica palata di fango sulla targa è semplice da realizzare e può sembrare innocua, ma si rischiadi incorrere nel reato di “Soppressione, distruzione e occultamento di atti veri”. Il codice della strada attribuisce infatti alla targa di ciascun veicolo una funzione documentale in quanto ne rappresenta i dati di identificazione (immatricolazione). Chiunque la manomette, coprendone anche solo una parte con un po’ di fango, può essere punito ai sensi del codice penale. Stesso discorso vale per chi ingenuamente consiglia di “dimenticare” un piccolo straccio penzolante sulla targa.

Infine c’è da sfatare una leggenda metropolitana: quello del compact disc sul cruscotto che accecherebbe l’autovelox. Quattroruote ha testato la risorsa artigianale e ha sentenziato: è una bufala.

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