Il ministro e il premio Nobel che ora sostiene l'omeopatia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2014-09-10

La Lorenzin annuncia un incontro con Montagnier, già vincitore del premio di Stoccolma ma anche rifiutato successivamente dalla comunità scientifica per le sue teorie un po’ «ardite»

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La notizia esce sulle agenzie di stampa nel pomeriggio, e riguarda il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il premio Nobel Luc Montagnier:

Domani alle ore 12,00 il Ministro della salute Beatrice Lorenzin incontrerà presso la sede del Ministero di Lungotevere Ripa il premio Nobel Luc Montagnier, scopritore del virus dell’Aids, per una campagna di comunicazione volta alla prevenzione delle malattie della vecchiaia, prima fra tutte l’Alzheimer.
Al termine dell’incontro, alle ore 12.45 circa, il Ministro Lorenzin e il prof. Montaigner terranno una conferenza stampa durante la quale si parlerà anche della sperimentazione in fase preclinica della cura dell’infarto attraverso le cellule staminali cardiache autologhe frutto di una collaborazione tra Ispesl, Cnr, lo stesso Montaigner e numerosi cattedratici italiani e enti di ricerca. La ricerca è coordinata dal prof. Livio Giuliani.

Quello che la nota stampa non dice però è quali sono le ultime prese di posizione di Luc Montagnier e come sono state accolte dalla comunità scientifica. Non bene, come vedremo.
 
LUC MONTAGNIER E BEATRICE LORENZIN
E Luc Montagnier spesso finisce nei guai per cose fatte in Italia. Come un’intervista a Le Iene nella quale affermava che l’AIDS si poteva trasmettere anche attraverso un bacio: una bufala che costò alla trasmissione di Italia 1 una serie di rettifiche. Dell’intervista non c’è più traccia, ma alcuni vecchi articoli su Corriere e Repubblica ci dicono che Montagnier aveva cominciato ben prima (nell’agosto del 2000) con le sue curiose affermazioni:

Le ricerche, ha dichiarato lo studioso, hanno rivelato che le ghiandole salivari contengono componenti virali che possono essere trasmesse con un bacio profondo. «Anche se il tasso di trasmissione con questo processo è molto basso, non possiamo escludere completamente che il bacio con scambio di saliva possa provocare l’ Aids», ha sottolineato Montagnier, specificando che il rischio si accresce se uno dei partner ha piaghe o ulcere in bocca. Le affermazioni del virologo transalpino hanno colto di sorpresa i maggiori esperti italiani di Aids. «Sono asserzioni sorprendenti», commenta Giovanni Rezza, direttore del Centro operativo Aids dell’ Istituto superiore di Sanità, di Roma. «Tutti gli studi controllati svolti finora in tutto il mondo non hanno permesso di accertare casi di trasmissione del virus Hiv attraverso la saliva. Le ricerche più convincenti in questo senso sono quelle operate su coppie nelle quali un partner era portatore del virus e l’ altro sano».

Ma non è questa la peggiore di Montagnier. La peggiore viene raccontata da Andy Lewis qui, e risale al 2009: nel gennaio di quell’anno Montagnier pubblicò i risultati di una ricerca che affermava che il DNA poteva indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite, le quali manterrebbero poi “memoria” delle caratteristiche del DNA stesso. Queste onde radio possono essere associati con “nanostrutture” nella soluzioni che potrebbe essere in grado di ricreare l’agente patogeno. Il tutto condito con affermazioni prima e pubblicazioni di presunti studi e ricerche poi che sostenevano gli effetti delle cure omeopatiche. Uno studio che venne giudicato «privo di validità scientifica poiché carente riguardo al protocollo sperimentale, alle apparecchiature usate, alle semplici basi teoriche».
 
LUC MONTAGNIER E IL CENTRO IN CAMERUN 
Poi c’è la vicenda del centro ricerche sull’AIDS in Camerun, che risale al 2012: all’epoca 35 premi Nobel hanno chiesto la rimozione di Montagnier da direttore part time del Centro Chantal Biya internazionale di riferimento (CIRCB) a Yaoundé con una lettera scritta da Richard Roberts, biologo molecolare e a sua volta premio Nobel, il quale si dimise dal centro in polemica insieme ad altri membri dal consiglio scientifico. Nella lettera si accusava Montagnier di aver abbracciato teorie lontane dalla ricerca scientifica, come quella dell’acqua che conteneva memoria degli agenti patogeni non più presenti in essa e quella sulle onde elettromagnetiche emesse dalle sequenze del DNA, utili a diagnosticare malattie. Ce ne era anche per l’Aids, visto che Montagnier aveva sostenuto che stimolando il sistema immunitario con gli antiossidanti e gli integratori alimentari si poteva aiutare a combattere l’Aids. Montagnier era persino apparso a un congresso di anti-vaccinisti, sostenendo la famigerata correlazione con l’autismo già smentita in più occasioni. Insomma, non il candidato ideale per l’incontro con un ministro che ha avuto le idee chiare con Stamina.

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