Michele Serra e il triste motivo che spiega perché la bandiera della Terra non esiste | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-05-09

Lo scrittore e giornalista ne propone una: quella dello “scimmione incaz*ato” su fondo blu

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Ogni Stato ha una sua bandiera, ma la Terra non ne ha una. Il motivo è semplice: l’uomo è riuscito a dividere quel pianeta che, visto dallo spazio, sembra essere unito. Michele Serra ha ripercorso alcune tappe storiche, partendo proprio dai viaggi dei cosmonauti che, nel corso degli anni, hanno descritto quella magnifica palla azzurra che si vede a centinaia di chilometri di distanza.

Michele Serra e il perché non esiste una bandiera della Terra

Michele Serra, con il suo monologo a “Che Tempo che Fa”, parte proprio da quella descrizione – quasi magica – fatta dai testimoni oculari che hanno viaggiato nello spazio. Poi, però, sulla Terra è sempre accaduto altro e quella meraviglia continua ad andare in frantumi.

“Da quassù la terra è bellissima, non si vedono frontiere né confini. Così disse il cosmonauta russo Gagarin nel 1961. Era il primo uomo che vedeva il nostro pianeta dallo spazio. Molti altri lo hanno seguito negli ultimi 60 anni e tutti hanno sempre espresso la stessa meraviglia e gratitudine per madre terra, come se bastasse elevare di un po’ il nostro punto di vista di qualche chilometro non solo per vederla tutta intera, ma persino per capirla tutta intera. Una sola sfera tutta azzurra che ci ospita e ci sopporta. Anche Samantha Cristoforetti che è tornata sulla Stazione Spaziale Internazionale dove coabita con americani e russi conferma l’idea che stare lassù sia un’ottima occasione per prendere le distanze dalla bolgia sottostante. Sappiamo benissimo che sulla Terra ci sono problemi, ha detto Samantha, ma tra di noi non ce ne sono perché siamo amici e abbiamo un lavoro da fare assieme.
Abbiamo pensato, con un sospiro di sollievo che almeno nel Cosmo ci è garantito uno spazio di tregua. Uno spazio extraterrestre nel quale gli uomini si sentono sollevati dall’abitudine di azzannarsi. Purtroppo, ci siamo sbagliati. L’Agenzia Spaziale europea ha annunciato la sospensione del lavoro comune per le missioni sulla Luna. L’Agenzia Spaziale russa ha annunciato che la collaborazione con europei e americani sarà interrotta appena possibile e i russi lasceranno nei prossimi mesi la stazione spaziale. Dunque gli abbracci tra cosmonauti di nazionalità differente, all’arrivo di Samantha e dei suoi compagni, sono stati al tempo stesso un benvenuto e un addio. Non c’è scampo neanche a 400 chilometri di altezza. Evidentemente la guerra è dentro gli uomini. Ce la portiamo appresso ovunque andiamo, come un virus. Non è di uno spazio extraterrestre che avremmo bisogno. Avremmo bisogno, finalmente per avere un po’ di pace, di uno spazio extra-umano. Saremmo capaci di contagiare anche le galassie più lontane se per disgrazia dovessimo riuscire ad arrivarci. Per carità, qualcuno dica a Elon Musk di non mandarci su Marte, trovi una maniera più prudente per sperperare i suoi miliardi. C’è tanto da fare anche qui giù: bonifichi i deserti, bonifichi Twitter, faccia tornare a scuola gli influencer. Sono imprese titaniche anche queste. Ma non fateci uscire per nessuna ragione dal gabbione nel quale il destino saggiamente ci ha rinchiuso, come scimmioni molesti.
Saremmo capaci di trasformare qualunque pianeta, nel giro di poche generazioni, in un campo di battaglia. Marte dell’Est contro Marte dell’Ovest, una tranquilla palla rossa abituata al suo eterno silenzio che rimbomba di esplosioni, viene divisa in contrade, fatta a spicchi e diventa una sinistra parodia della Terra. Poi abbiamo la fissazione di piantare ovunque le nostre bandiere e bandierine incuranti del fatto che fuori da qui non significano più nulla. Sono a malapena souvenir personali, come la bandiera sovietica che due cosmonauti russi hanno esposto fuori dalla stazione spaziale, nella solenne indifferenza del cosmo. O quella che gli americani hanno piantato sulla Luna.
La sola bandiera che avrebbe senso portare fuori dalla Terra sarebbe una bandiera della Terra, ma non esiste. Esistono qualche bozzetti, ma niente di ufficiale perché non siamo riusciti a metterci d’accordo neanche su quello. E non è un caso che non esista una bandiera della Terra, perché non esiste una condizione umana condivisa. E tra qualche mese non esisterà più nemmeno una stazione spaziale condivisa. Chiusa per guerra. Avrei di suggerirne una di bandiera dell’umanità, un bozzetto tra i tanti: uno scimmione incaz*ato in campo azzurro. Ci rappresenterebbe magnificamente. La parola cosmo viene dal greco kósmos, che significa ordine. In contrapposizione a caos. Bene, non siamo pronti per il cosmo, perché non siamo pronti per l’ordine”.

(foto e video: da “Che Tempo che Fa”, RaiTre)

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