Cultura e scienze

Mettete la gente in carcere, ci sarà meno crimine: vero o falso?

neXtQuotidiano 13/09/2014

Negli Stati Uniti i numeri nascondono una sorpresa. A vederli in aggregato, e a guardarli da vicino

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Si sente spesso dire che uno dei motivi per la costruzione di nuove carceri (oltre a quelle, civilissime e giustificatissime che riguardano il sovraffollamento dei detenuti) sarebbe: «Almeno avremmo meno criminali in giro». A parte che nel paese della carcerazione preventiva e poi del “tante scuse, eh?” alla fine questo ragionamento non dovrebbe nemmeno esistere, è utile notare che le cose sono più complesse di quello che sembrano. Vox pubblica questo studio del Pew Charitable Trust che va letto in profondità. Il dato nudo e crudo sembrerebbe non lasciare spazio a molte discussioni:
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In effetti c’è poco da discutere: 40% in meno di reati a fronte di 24% di tasso di incarcerazione, significa proprio questo. Eppure i numeri vanno guardati maggiormente in profondità per scoprirne il vero significato. Guardando ad esempio la tabella nel complesso, ci si rende conto che gli stati degli Usa in cui è scesa più il tasso di criminalità sono quelli in cui l’imprisonment rate ha avuto un andamento opposto:
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Non solo. Guardando agli ultimi cinque risultati della tabella si scoprono altri andamenti curiosi:
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Il caso del West Virginia ad esempio è interessante: ha aumentato del 195% l’imprisonment rate, e come risultato i reati commessi sono… aumentati. Infine, il Pew Charitable Trusts fa notare che percorsi differenti a volte portano a risultati identici, e che un incremento del tasso di carcerazione non è correlato a una diminuzione dei reati.

L’infografica completa

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