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La manina: il finale di stagione di “Salvimaio” è il più costoso della storia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-10-19

In molti si interrogano sulla natura della coalizione di governo gialloverde. Ma dobbiamo smettere di pensare che sia una faccenda politica. Se la guardiamo come se fosse una soap opera tutto diventa più chiaro. Ed è per questo che il pubblico non vuole che una manina cancelli la serie dal palinsesto prima di un finale col botto che mandi il Paese a gambe all’aria

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Che cos’è il Salvimaio? La risposta ovvia è: il nomignolo dato all’alleanza di governo tra M5S e Lega. Ma qual è la sua vera essenza? I più pudichi, quelli che quasi svengono a sentir parlare di inciucio, lo descrivono come un accordo basato su una stretta di mano tra gentiluomini che non possono veder compromessa la propria reputazione e il proprio buon nome. Altri puntano l’accento sulla sua componente contrattualistica e fanno notare che come sia basato su un contratto di governo di cui è garante l’Avvocato (o notaio) del Popolo Giuseppe Conte. I più spiritosi invece pensano ad una fanfiction che racconta improbabili relazioni tra i membri dell’esecutivo.

La rivolta degli grillini contro Salvini

Niente di tutto questo. Il governo gialloverde in realtà segue la trama delle classiche soap opera sudamericane. Proviamo a guardare la sceneggiata sulla manina come se fosse la sceneggiatura di una telenovela. Abbiamo due intraprendenti uomini d’affari, Luigi e Matteo, che si trovano costretti dal destino a formare assieme una società. I due condividono all’incirca la stessa visione d’impresa ma hanno anche obiettivi (ed un mercato) differenti tra loro. Gli sceneggiatori però, a causa di alcune clausole contrattuali firmate dagli agenti degli attori, non possono indicare in maniera esplicita quale dei due è l’eroe e quale invece è il classico “gemello malvagio”. Lo spettatore lo scopre un po’ alla volta. Ad esempio nei giorni scorsi chi si fosse sintonizzato a guardare la puntata serale del Salvimaio avrebbe scoperto che una manina non solo sta cercando di rovinare la reputazione di Luigi ma sta addirittura tentando di far fallire la società. Non a caso da Bruno Vespa Di Maio ha ricordato subito che questo governo ha molti nemici, anzi è il governo con più nemici della storia dei governi (italiani? europei? galattici? non corriamo troppo avanti). Di Maio è l’eroe che ci mette la faccia e che cancella il lavoretto della manina. Salvini invece se ne sta a Mosca (o in Trentino Alto-Adige, che è uguale).

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Stacco. Gli sceneggiatori ci fanno sapere che a casa di Salvini l’uscita di Di Maio è stata presa con una certa ilarità respingendo al mittente tutte le accuse. Anzi: il leader della Lega ha ricordato a Di Maio che quando Consiglio dei Ministri si è discusso il Decreto fiscale Giuseppe Conte stava leggendo il testo del provvedimento mentre Di Maio stava verbalizzando. Ma a differenza del socio Matteo sa mantenere la calma (non è certo la prima società in cui si trova ad essere azionista). Ed infatti ieri sera era tornato alle buone abitudini di un tempo. Quali? Postare la foto del piatto del giorno (la compagna di Matteo è una ci tiene alla cucina). È una vecchia tradizione di Salvini quella di augurare la buona cena ai suoi fan.

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Eppure qualcosa ieri è andato storto. Perché a commentare sulla pagina di Salvini c’erano soprattutto i fan di Di Maio, arrabbiati per come si stanno mettendo le cose tra i due. Poco prima infatti il ministro dell’Interno aveva lasciato intendere di avere altri impegni e di non poter andare alla seduta del Consiglio dei Ministi di sabato.

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I commenti però curiosamente non sono bellicosi. Certo, c’è chi minaccia di non guardare più la serie televisiva ma in realtà in molti sperano che i due possano tornare assieme. Qualcuno teme che un vecchio socio del Salvini, “il Berlusca”, stia cercando di tornare sulla breccia e avverte Salvini che sta per rovinare “il lavoro fatto fino ad ora”. Più che rabbia c’è disperazione. E pensare che fino a sei mesi fa la Lega e il MoVimento 5 Stelle erano nemici giurati.

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Ma ormai gli spettatori si sono affezionati a questo spettacolo e non vogliono un finale di stagione (o di serie) così brusco. Non ha senso, spiegano, “far cadere il governo per una boiata del genere”. Eppure non è proprio una boiata visto che è proprio una delle promesse della Lega.matteo salvini grillini manina - 3

C’è pure chi prova a giocare la carta usata da Beef Tannen in Ritorno al Futuro. “Se non vai al Consiglio dei Ministri sei dalla parte di Forza Italia e PD”. Ma che la Lega stia dalla parte di Forza Italia, partito con cui governa in Lombardia, Friuli, Veneto e Liguria (e in parecchi comuni) è una cosa arcinota. Gli elettori del MoVimento 5 Stelle però sono così assorbiti dalla narrazione alternativa che non se ne sono accorti o se ne sono dimenticati.

 

Da leggere: La Lega contro il M5S sul condono degli abusi edilizi a Ischia

 

E i fan di Salvini si arrabbiano con Di Maio

Il fatto strano non è che un post di Salvini abbia ricevuto tanti commenti negativi (anche se si tratta sicuramente di un caso più unico che raro). La cosa strana è che nessuno nei commenti voglia arrivare al punto di rottura, come in genere si usa in questi casi quando i duri e puri della situazione si offendono e minacciano di portarsi via il pallone. La marea di commenti negativi al post del risotto (un post relativamente innocuo e quindi comodo da usare come sfogatoio) si può spiegare con il fatto che poco dopo il post di Salvini, alle 21:31, Luigi Di Maio caricava di nuovo le sue truppe con un post in cui ribadiva la fermezza delle sue posizioni stanno ben attento alle parole: «Garantire un condono penale agli evasori non è nel contratto di governo, non è nel programma del MoVimento e, riteniamo, neppure in quello della Lega».

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Ma perché nessuno ha insultato direttamente Salvini e la Lega? Certo, Di Maio ha detto che non sapeva chi era stato, eppure ha parlato di manina politica difficile davvero dare la colpa al PD (anche se qualcuno ci ha provato dicendo che nei ministeri i tecnici sono stati nominati dal PD). Il fatto è che la narrazione del Salvimaio – così ricca di rapimenti, navi pirata, nemici potentissimi e sotto la costante minaccia dell’invasione – piace così tanto, democristianamente parlando, che per gli elettori magari sperano che nella prossima stagione diventi addirittura un partito unico.

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Succede però che anche Salvini sappia giocare al gioco dello scaricabarile. E così nella diretta di oggi ha spiegato la sua versione dei fatti, sempre ribadendo che lui stima e lavora benissimo sia con Conte che con Di Maio. C’è addirittura il tanto atteso scioglimento della tensione narrativa: Salvini annuncia che metterà sua figlia su un aereo e sabato andrà al consiglio dei ministri “per il bene del Paese” e per non passare per quello che vuole far saltare la maggioranza.

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Ed ecco che quindi questa volta è la pagina di Di Maio a dover subire un’ondata di commenti negativi da parte di chi crede alla versione di Salvini. Nessuno però minaccia la rottura, tutti chiedono di tornare a lavorare assieme per il bene dell’Italia contro “i tiranni della Commissione UE” i poteri forti e i mercati. E proprio come nelle telenovelas dove la grande famiglia dei protagonisti, nonostante le sue divisioni, i litigi e i rancori decennali riesce sempre a trovare un motivo per superarli quando si tratta di affrontare i nemici esterni quelli che mettono a repentaglio l’onore e il buon nome della casa. E sia Salvini che Di Maio in questi mesi ne hanno costruiti parecchi. E così mentre il pubblico è distratto dalla manina non si è accorto della letterina della Commissione UE sulla nota di aggiornamento del DEF e dello spread che oggi è salito a 330 punti, pericolosamente vicino alla soglia dei 400 punti. Ma niente paura, se la Rete decidesse di cancellare il Salvimaio gli autori stanno già lavorando al Piano B e alla sceneggiatura di Breaking Spread. Un avvincente dramma dove un professore di mezz’età e un giovane con qualche debito alle spalle cercano di risollevare il bilancio familiare dandosi allo spaccio di titoli tossici.

Foto copertina credits: Salvimaio

Leggi sull’argomento: «Il M5S? Andrà presto a schiantarsi da solo»

 

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