Cultura e scienze
Mangiare meno, mangiare peggio
neXtQuotidiano 24/10/2016
Come è cambiata la spesa degli italiani durante la crisi economica: meno consumi alimentari, meno carne, più patologie del benessere. L’indagine del Censis
Un paese dove il 12% delle famiglie ha tagliato la spesa alimentare, dove il pranzo che una volta univa gli italiani, ora torna a dividerli per classi sociali. Questa è l’Italia secondo il Censis, che illustra oggi su Repubblica i risultati di una ricerca su come è cambiata la spesa degli italiani durante la crisi economica e scopre che operai e pensionati hanno ridotto gli acquisti molto di più delle famiglie benestanti. Cosi pranzi e cene diventano metro del divario che si approfondisce sempre di più tra nuclei a basso e ad alto reddito.
Nell’ultimo anno, 16,6 milioni di italiani hanno ridotto il consumo di carne, 10,6 milioni quello di pesce, 9,8 milioni la pasta, 3,6 milioni la frutta, 3,5 milioni la verdura. E meno si guadagna più si risparmia nella scelta del cibo: negli ultimi 7 anni la spesa alimentare è diminuita in media del 12,2% ma nelle famiglie operaie è crollata del 19,4 e tra i disoccupati del 28,4%. Se si guarda nel frigorifero la disparità sociale è confermata da ogni tipo di cibo: hanno tagliato il consumo di carne il 45,8% delle famiglie a basso reddito contro il 32% dei benestanti, sul pesce il 35,8% dei meno abbienti contro il 12,6% dei più ricchi. Per la verdura, il consumo familiare è diminuito del 15,9% tra chi ha basso reddito rispetto al 4,4% dei benestanti. Per la frutta, la riduzione tocca il 16,3% dei meno abbienti e solo il 2,6% delle famiglie più ricche. Senza contare che in media poi il 21% degli italiani ha comprato meno pasta.
Il Censis mostra l’evoluzione delle patologie del benessere tra 1990 e 2015, con un aumento del 26% degli adulti in eccesso di peso, del 180% degli adulti in ipertensione e del 92% quelli con il diabete. Parallelamente, il consumo di carne bovina si è ridotto del 29% in 25 anni. E se la spesa per consumi tra 2007 e 2015 si è ridotta del 5,7%, quella per consumi alimentari ha fatto peggio riducendosi del 12,2% e quella per la carne ha subito un tracollo.
Il taglio di proteine e vitamine aumenta il rischio di patologie, dicono gli esperti. Il tasso di obesità, racconta l’indagine, è più alto nelle regioni dove i redditi sono più bassi e la spesa alimentare in picchiata. Non mangia carne l’8% delle famiglie benestanti e il 15 di quelle a basso reddito, sottolinea il Censis.