Ma quanto disperati sono quelli del M5S per copiare Salvini?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-17

Finalmente dopo sette mesi il M5S ha capito come si fa propaganda quando si è al governo: copiando la comunicazione della Lega e di Salvini. Lo fa Di Maio con gli arresti per il caporalato. Lo fa la Raggi. E lo show di Bonafede è il traguardo di un percorso di avvicinamento iniziato a giugno e che finalmente giunge a compimento. Così possiamo dire tutti in coro: i politici sono tutti uguali!

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Due giorni fa a Di Martedì Giovanni Floris ha chiesto al ministro del Lavoro Luigi Di Maio se stava in qualche modo “soffrendo” la competizione con Matteo Salvini. Da quando è partito il Governo del Cambiamento infatti la Lega ha continuato a macinare consensi nei sondaggi mentre il M5S è rimasto al palo. Il vicepremier ha farfugliato una risposta dicendo che i rapporti con l’alleato leghista non sono affatto tesi e che in ogni caso quella tra lui e il ministro dell’Interno non è una gara perché c’è un contratto.

Come il M5S ha abbracciato la narrazione securitaria di Salvini

Ma la competizione c’è eccome. Basti guardare il fatto che da qualche tempo lo stile comunicativo del MoVimento 5 Stelle è cambiato. Da un lato si tratta di un cambiamento “naturale” dovuto al fatto che i pentastellati ora sono al governo e non più all’opposizione ma è innegabile come il M5S stia cercando di seguire le orme della Bestia di Salvini cavalcando certe notizie e certi sentimenti popolari che ben poco hanno a che fare con l’azione di governo in senso stretto per il semplice motivo che sono frutto non tanto del lavoro dei ministri quanto quello di magistrati, poliziotti, carabinieri e forze dell’ordine.

M5S strategia salvini di maio - 1

 

Ad esempio ieri il vicepremier e Capo Politico del MoVimento ha deciso di sfruttare la spinta della narrazione securitaria già ampiamente utilizzata da Salvini. Ma se il Segretario della Lega quando dà i quotidiani aggiornamenti su arresti e operazioni di Polizia – che nei fatti non dipendono dal suo operato – ha almeno la giustificazione di essere ministro dell’Interno la scelta di Di Maio mostra come il M5S sia alla rincorsa della Lega. Il ragionamento è semplice: i cittadini chiedono maggiore sicurezza e soprattutto vogliono vedere in  azione  uno Stato che funziona. Cosa c’è di meglio quindi di dare in pasto al pubblico di Facebook le notizie di arresti, perquisizioni, mandati di cattura? Sono tutte azioni che non dipendono dal potere esecutivo e che non sono agevolate da particolari normative introdotte dal governo. Come tutti sanno dalle elementari il potere giudiziario (la magistratura) opera in maniera indipendente dal governo. Eppure è facile prendersene i meriti.

Il nuovo stile della comunicazione a 5 Stelle 

Un altro esempio è ad esempio sono il blitz di Virginia Raggi in occasione della demolizione delle villette abusive dei Casamonica (decisa dalla magistratura) o la passerella ad Ostia per l’abbattimento di uno stabilimento balneare abusivo (mentre il TMB Salario andava a fuoco). Un paio di giorni fa la sindaca di Roma ha dato su Facebook notizia dell’operazione “Tellus” portata a termine dai  Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Roma e dei Forestali di Roma, Rieti e Latina che ha portato all’arresto di quindici persone per traffico illecito di rifiuti. Dal momento che risultano coinvolti due autodemolitori che operano a Roma la notizia è stata usata come pretesto per affermare la lotta per la legalità. Poi magari succede che un emendamento presentato da senatori M5S finisca per diventare una sanatoria per i balneari di Ostia che hanno un contenzioso aperto con lo Stato, ma sono dettagli.

M5S strategia salvini di maio raggi - 2

Culmine di questa continua rincorsa a Salvini e ai suoi post bomberistici è sicuramente il video-gogna pubblicato dal Ministro Bonafede sulla cattura, o meglio sull’incarcerazione di Cesare Battisti. Il video arriva dopo che i pentastellati – parlamentari e ministri – hanno condiviso a tambur battente post entusiastici e trionfanti che più o meno recitavano “La giustizia finalmente può fare il suo corso. È un risultato che aspettavamo da un quarto di secolo. Grazie al ministro Bonafede“.

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E il Guardasigilli non ha perso tempo (c’era da battere Salvini) e ha pubblicato un disgustoso video presentandolo come «Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo!». L’arrivo di Battisti in Italia è stato salutato come se ad essere catturato fosse stato il padrino della mafia globale o, per gli appassionati di complotti messi in giro da questo governo, il finanziatore dei taxi del mare delle ONG che procuratore Zuccaro va cercando da anni senza successo. Battisti non è stato che un personaggio secondario del periodo degli Anni di Piombo e l’entusiasmo dei pentastellati di governo nella sua cattura non si spiega se non con la volontà di avere un trofeo da esibire proprio come fa Salvini sulla sua pagina Facebook quando arrestano l’immigrato stupratore (che poi magari viene scagionato, come è successo). Bonafede, con la sua bella divisa della Polizia Penitenziaria certifica il desiderio del MoVimento 5 Stelle di essere come la Lega, almeno dal punto di vista della comunicazione. La dimostrazione che, come ha sempre detto Grillo, il M5S non è un partito politico: un movimento d’opinione. Nel senso che le sue scelte sono orientate dall’analisi dei “sentimenti” popolari e dirottate dalla consapevole scelta di assecondarli.

Leggi sull’argomento: Come Conte butta nel cesso l’Italia culla del diritto per difendere Bonafede

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