Lo sgombero dei profughi a Ventimiglia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2016-05-30

Le forze dell’ordine stanno operando in rispetto dell’ordinanza di sgombero emessa venerdì scorso dal sindaco Enrico Ioculano per motivi di igiene e sicurezza pubblica. Alcuni hanno trascorso la notte in alcune strutture della parrocchia di San Nicola

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Polizia, carabinieri e Guardia di finanza stanno mettendo su un bus alcune decine di migranti che da giorni erano accampati a Ventimiglia, dopo averli perquisiti. Le forze dell’ordine stanno operando in rispetto dell’ordinanza di sgombero emessa venerdì scorso dal sindaco Enrico Ioculano per motivi di igiene e sicurezza pubblica. L’intervento sta avvenendo senza tensioni particolari.

Lo sgombero dei profughi a Ventimiglia


Le forze dell’ordine hanno compiuto il primo intervento tra le tende montate sulla spiaggia alla foce del fiume Roja. Poi si sono spostate verso la stazione per cercare altri migranti che nel corso della notte si erano sparpagliati in varie zone della città. Alcuni hanno trascorso la notte in alcune strutture della parrocchia di San Nicola a Ventimiglia. Decine gli uomini impegnati nel servizio, con una quindicina di mezzi. Alcuni ‘No borders’ hanno gridato “vergogna”, ma tutto sta avvenendo senza incidenti. Polizia, carabinieri e guardia di finanza stanno cercando i migranti in tutta la città. Ieri i migranti avevano tolto la tendopoli montata lungo il fiume Roja, come ordinato dal sindaco, ma l’avevano rimontata sulla spiaggia alla foce dello stesso fiume. Il vescovo di Ventimiglia-Sanremo, monsignor Antonio Suetta, si era detto disposto ad accogliere le tende in un terreno del seminario chiedendo alla Croce rosse di pensare a pasti e assistenza e alla Protezione civile di allestire i servizi igienici. I migranti sgomberati a Ventimiglia sono stati portati in questura a Imperia per l’identificazione. Completate le operazioni i profughi, una cinquantina, saranno accompagnati a Genova dove saranno imbarcati su un aereo e trasferiti in vari centri di accoglienza nel sud Italia. Si apprende da fonti investigative. “Ho avuto apertura dal vescovo e io ho spalancato le porte della mia parrocchia ai migranti. Resteranno qui fino a quando non sarà trovata una soluzione a questo problema. Resteranno qui fino a quando è necessario”, dice padre Francesco Marcoaldi, frate della congregazione Figli di Maria Immacolata, che accoglierà una settantina di migranti che erano accampati a Ventimiglia. Il gesto del religioso ha evitato a questo gruppo di essere sgomberato.
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Perché il sindaco di Ventimiglia si autosospende dal PD

Il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano, ha emesso venerdì un’ordinanza urgente per motivi di igiene, sanità, incolumità pubblica e sicurezza urbana con cui impone lo sgombero degli “accampamenti non autorizzati” in cui vivono i migranti. I profughi, un centinaio, da due settimane si sono radunati lungo il fiume Roja con l’aiuto dei “No border”. Una situazione che Ventimiglia ha già vissuto un anno fa quando centinaia di migranti si accamparono su scogli e in pineta con la speranza di entrare in Francia che, invece, aveva chiuso la frontiera. “Abbiamo deciso di autosospenderci perché a livello regionale e nazionale abbiamo constatato la totale assenza del partito. Il silenzio assoluto. Malgrado le continue sollecitazioni, mai nessuno ha preso posizione sul problema dei migranti a Ventimiglia. Persone che vivono nel degrado, senza nessuna assistenza. Ci troviamo di fronte a un’emergenza di tipo umanitario, solo la senatrice Donatella Albano, si è impegnata“. “Ho comunicato la decisione di autosospendermi, ieri sera, al Circolo“, ha detto ieri Ioculano. Dopo la visita del ministro dell’Interno Angelino Alfano, avvenuta il 7 maggio scorso, il centro di accoglienza della stazione ferroviaria è stato chiuso. Il ministro, ricorda Ioculano “si era impegnato a risolvere il problema migranti, facendo identificare e trasferire dalle forze di polizia gli stranieri rimasti in città, soprattutto nei pressi della stazione e a bloccare i nuovi arrivi al confine, intervenendo già sui treni“. Ma con il centro chiuso nulla è cambiato e ora un centinaio di migranti vive, senza condizioni igieniche, in un accampamento curato dai “No border” sul greto del fiume Roja, con la Caritas che distribuisce pasti. Nei mesi scorsi, il Pd di Ventimiglia e il sindaco avevano più volte scritto dal presidente del Consiglio Renzi e al commissario del Pd Ligure David Ermini chiedendo aiuto. “Ci aspettavamo un comportamento diverso – ancora Casile – da un governo amico. Pertanto, abbiamo deciso di autosospenderci”. Per smantellare la tendopoli del Roja il sindaco ora emetterà un’ordinanza di sgombero per motivi igienico sanitari. Un anno fa a Ventimiglia erano arrivati centinaia di migranti che volevano entrare in Francia, ma il paese transalpino chiuse la frontiera e i profughi finirono per accamparsi anche sugli scogli. Da allora, anche se con numeri minori, a Ventimiglia la presenza di migranti diretti in Francia è rimasta costante.

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