Attualità
La lista delle università che riaprono e come
neXtQuotidiano 11/05/2020
Se l’apertura dei laboratori, almeno al personale docente, è scattata in tutta Italia o scatterà a breve (è prevista per oggi nelle università di Parma, L’Aquila, dell’Insubria e nei principali atenei siciliani) il quadro delle scelte per la didattica è più variegato
Il Sole 24 Ore pubblica oggi un riepilogo delle università che riaprono dopo il 18 maggio. Il quotidiano spiega che le modalità di svolgimento di lezioni, esami e sedute di laurea proseguiranno online quasi ovunque fino alla fine della sessione estiva. In attesa della fase 3 di settembre, quando si potranno valutare gli effetti dei 300 milioni per gli atenei attesi nel Dl Rilancio (ex decreto aprile-maggio).
I primi 70 servirebbero ad aiutare gli studenti in pieno digital divide e si andrebbero ad aggiungere ai 50 milioni stanziati dal “cura Italia”. A questi si aggiungerebbero circa 140 milioni per il diritto allo studio, che il ministro vorrebbe usare in tre direzioni: innalzare la no tax area da 13 a 20mila euro; ridurre le tasse agli studenti con Isee tra 20 e 30mila euro; aiutare in maniera mirata le famiglie oltre quella soglia che sono state colpite dalla crisi. Strettamente collegato al precedente è poi il rifinanziamento di 40 milioni del fondo integrativo statale per le borse di studio (e altrettanti ne arriverebbero dalle regioni). In totale Manfredi pensa di portare da 300 a 500mila i beneficiari della no tax area e di assicurare uno sconto sulle tasse ad altri 200mila universitari. Senza dimenticare il quarto e ultimo filone di intervento (i dottorati di ricerca, che incasserebbero 20 milioni con cui prorogare di due mesi i contratti scaduti).
I nuovi interventi arrivano a una settimana dall’avvio della fase 2 anche per il sistema universitario. Il quadro che emerge da una ricognizione sulle pagine web dedicate al Covid-19 dai singoli atenei si presenta a macchia di leopardo. Se l’apertura dei laboratori, almeno al personale docente, è scattata in tutta Italia o scatterà a breve (è prevista per oggi nelle università di Parma, L’Aquila, dell’Insubria e nei principali atenei siciliani) il quadro delle scelte per la didattica è più variegato. Fermo restando che le lezioni continueranno a viaggiare online fino a settembre, nella direttiva inviata nei giorni scorsi ai rettori il ministro Manfredi auspicava che esami e sedute di laurea potessero tornare in presenza già da luglio. E invece molti atenei hanno già deliberato che si continuerà a esaminare e far laureare i ragazzi da remoto per tutta la sessione estiva (fissata, a seconda dei casi, per il 31 luglio o il 31 agosto), come testimonia la presa di posizione congiunta di tutte le università lombarde pubbliche e private.
Ma ci sono anche rare eccezioni come la Sapienza che punta a esami in presenza per piccoli gruppi a inizio luglio o Palermo che conta di ricominciare di persona le prove scritte già dal 1° giugno.