L'hacker di Rondolino

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-12-16

Un post di critica e minaccia ai giornalisti de l’Unità esce a sua firma in un gruppo segreto. Poco dopo lui spiega con grande lucidità: «Le cavallette!»

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Bart Simpson diceva “Non sono stato io”. Fabrizio Rondolino, che ha ben altro spessore culturale, è invece evidentemente perseguitato dallo stesso hacker che ha preso di mira Nina Moric e Francesca Chaouqui. Qualche giorno fa, come racconta oggi Fabrizio D’Esposito sul Fatto, in un gruppo privato di giornalisti che lavorano per l’Unità è stato pubblicato un post a firma di Francesco Ragone che commentava il momento non felicissimo del quotidiano sotto il profilo delle vendite e lo attribuiva alla linea editoriale troppo schiacciata sul governo:

A quel punto interviene Fabrizio Rondolino, editorialista ultra renziano del sito de l’Unità. Altro che troppo fedeli a Matteo –il senso delle sue parole –al contrario: se il giornale non funziona è perché la redazione non è abbastanza vicina al segretario del Pd. Colpa di “giornalisti inadatti”, secondo Rondolino. Ma il problema –lascia capire, minacciosamente, il renzianissimo editorialista –sarà risolto presto. Le parole di Rondolino ovviamente non passano inosservate, visto che sembrano alludere a una sorta di imminente rimpasto della redazione, per renderla ancora più affine, incredibilmente, allo “st o r y t e lling”del capo del governo.

bart simpson
Qualche ora dopo, Rondolino stesso prova a chiudere la polemica:

Il suo post viene cancellato dal gruppo Facebook privato, mentre sul suo profilo personale viene pubblicata una curiosa giustificazione: “Qu a l cu n o s’è impossessato ieri pomeriggio (domenica, ndr) del mio account Facebook e ha scritto cose sgradevoli a mio nome nel gruppo chiuso “Lavoravamo all’U n ità (e anche da un’altra parte, ma con menoconseguenze). Come ho già precisato nel gruppo, quelle parole non sono mie, non le ho scritte enon rispecchiano neppur lontanamente il mio pensiero”.“Sarebbe quanto meno sciocco criticare”la linea editoriale de l’Unità, aggiunge Rondolino “e per scarso renzismo, figuriamoci!”. Un hacker, dunque, o per lo meno qualche coraggioso burlone che –trovando sguarnito il profilo Facebook del suo legittimo proprietario –si è messo a discettare della crisi del giornale e della sua possibile soluzione.

hacker fabrizio rondolino
Stranamente, la giustificazione di Rondolino non è ritenuta molto credibile dai presenti nella discussione. A quel punto, fa sapere sempre D’Esposito, interviene il direttore Erasmo D’Angelis che scagiona Rondolino facendo sapere che mentre usciva il post lui e l’editorialista stavano pranzando insieme. «Alimentando, involontariamente, l’idea che Rondolino sia al lavoro per influenzare la linea editoriale del quotidiano». Questi malfidati de l’Unità. E dire che era pronta un’altra giustificazione:

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