Cosa c’è dietro la calata di braghe di Lega e M5S sui vaccini obbligatori

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-09-06

Mentre la Taverna promette e minaccia che non si occuperà più del tema (volesse il cielo!), la maggioranza gialloverde è protagonista di uno spettacolare dietrofront sui vaccini. Le ragioni? Ce ne sono molte…

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«Di vaccini non me ne occuperò mai più. Hanno scelto di fare un passo indietro e lo accetto, ma ne risponderanno davanti agli elettori»: nel retroscena di Federico Capurso sulla Stampa è Paola Taverna a guidare l’indignazione gialloverde per la decisione di cancellare l’emendamento al Decreto Milleproroghe firmato proprio dalla vicepresidente del Senato laureata in vaccinazioni all’Università della Strada.

Cosa c’è dietro la calata di braghe di Lega e M5S sui vaccini obbligatori

Taverna non è l’unica ad essere arrabbiata nel fronte degli amici dei no-vax nel MoVimento 5 Stelle. Ma ufficialmente tace, perché nel M5S è meglio non esprimere dissenso. Tace il sottosegretario agli Interni Luigi Gaetti che aveva invitato nel suo ministero un paio di campioni dell’universo pro-epidemia per poi dire che li aveva fatti entrare solo perché faceva caldo. Non riesce a stare zitto invece Davide Barillari, ma siccome conosce i rischi del dissentire da qualcosa all’interno del MoVimento 5 Stelle decide prudentemente di postare sulla sua pagina Facebook il p.s. che gli è stato dedicato qualche giorno fa dal Blog delle Stelle dopo le sue uscite su politica e scienza (ma nessuna sanzione è arrivata per la legge regionale sulle vaccinazioni scritta con l’ausilio di associazioni free-vax e firmata da gran parte del gruppo in Regione, compresa l’altra grande esperta di vaccini che risponde al nome di Roberta Lombardi.

davide barillari

Rimane quindi ancora in piedi la domanda che tutti continuano a farsi: perché il M5S e la Lega hanno deciso di calare le braghe sui vaccini obbligatori? Una delle risposte più credibili le fornisce il retroscena della Stampa:

I colonnelli della Lega e del Movimento 5 Stelle avevano deciso da tempo il ritiro del loro emendamento al decreto Milleproroghe con il quale si sarebbe permesso ai bambini non vaccinati di entrare a scuola per quest’anno scolastico. Già ad agosto, pochi giorni dopo averlo presentato in Senato, lo staff leghista e quello pentastellato che monitorano gli umori del web avevano messo in guardia i vertici: «Il tema vaccini attira troppe critiche. Per questo, l’emendamento deve saltare».

Lo staff decide le leggi?

Di certo è molto credibile che sia stato lo staff della comunicazione di entrambi i partiti a decidere per loro dopo aver interpretato il sentiment del web: per due partiti che hanno fondato gran parte del loro consenso su questi ambiti, è normale obbedire. In più, il ministero della Salute avrebbe promesso in cambio un’accelerazione con un nuovo emendamento:

Alla fronda leghista e pentastellata sarebbe stato innanzitutto offerto un altro emendamento, da approvare già nel Milleproroghe. In questo nuovo testo si darebbe forza di legge alla circolare che aveva prorogato due mesi fa l’uso dell’autocertificazione per iscrivere i bambini in asili e materne. Un intervento gradito ai free-vax, perché in molti tra presidi e regioni si erano opposti alla circolare sostenendo che non aveva forza di legge. Un primo passo, dunque, verso quell’obbligo vaccinale flessibile da loro invocato.

brigliadori vaccini ombrello - 2

Non è da sottovalutare però un terzo elemento. La Grillo, la cui evidente confusione politica è testimoniata dal meraviglioso tweet con cui qualche giorno fa si è dissociata da un decreto che lei stessa aveva firmato, potrebbe anche essersi resa conto del fatto che “al primo morto di morbillo verrà giustamente sbranata”, come aveva pronosticato tempo fa Roberto Burioni. Per questo il governo è corso ai ripari e Lega e M5S hanno calato le braghe.

Leggi sull’argomento: Quando la Grillo firmò il decreto sul quale ora vuole vederci chiaro

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