La lezione della giudice della Corte Suprema agli anti-gay

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-04-30

Ruth Beder Ginsburg risponde alle domande di coloro che non vogliono i matrimoni gay negli USA, e li manda tutti a casa

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Mentre in Italia il Parlamento non riesce a raggiungere un accordo sulle unioni civili omosessuali, lasciando i sindaci il compito di metterci una pezza (e ai prefetti l’incarico di annullare quanto fatto dai sindaci) negli Stati Uniti il matrimonio gay è una realtà in molti stati. Noi italiani siamo ancora qui ad assistere alle manifestazioni silenziose delle Sentinelle in Piedi e ad ascoltare i proclami dei crociati di turno e l’America ancora una volta ci mostra come vanno fatte le cose.

Gli stati dove i matrimoni gay sono consentiti e quelli dove sono vietati (fonte: washingtonpost.com)
Gli stati dove i matrimoni gay sono consentiti e quelli dove sono vietati (fonte: washingtonpost.com)

LA BATTAGLIA PER I DIRITTI CIVILI DEI GAY
Entro giugno la Corte Suprema dovrà esprimersi riguardo il divieto (in alcuni stati dell’Unione) per i matrimoni tra persone dello stesso sesso. La decisione non sarà semplice, si tratta di decidere se il divieto è o meno anticostituzionale (in violazione del quattordicesimo emendamento) e nel caso la Corte rigettasse le argomentazioni di coloro che sono contrari ai matrimoni gay la decisione della Corte Suprema farebbe giurisprudenza e diventerà la norma per i casi futuri. In buona sostanza la decisone della Corte potrebbe sancire la legittimità dei matrimoni omosessuali in tutti gli Stati Uniti. Il dibattito sulla questione è acceso, Jeb Bush si è schierato a fianco dei contrari, al di fuori della Corte Suprema vanno in scena le proteste di entrambi i gruppi e i nove Giudici sembrano non aver ancora deciso da che parte stare, soprattutto il Giudice Kennedy che da tempo è uno dei campioni dei diritti civili.


Durante le audizioni degli “arguments” la Giudice Ruth Bader Ginsburg ha dato alcune risposte che fanno ben sperare riguardo la decisione della Corte (la posizione favorevole della Bader Ginsburg è invece nota da tempo).

GLI AMERICANI SONO PRONTI PER I MATRIMONI GAY
Secondo la Bader Ginsburg (soprannominata Notorius RBG) la decisione della Corte sarà favorevole ai matrimoni omosessuali ma questo non ha ovviamente impedito a chi vi si oppone di poter esprimere tutta la sua contrarietà durante le audizioni della Corte Suprema di ieri. La Giudice ha però risposto in un modo che non solo dimostra la sua grande apertura sull’argomento ma che potrebbe essere studiato dai politici nostrani quando si trovano a fronteggiare le argomentazioni dei difensori della sacralità della famiglia e del matrimonio tra uomo e donna per negare ad altri diritti fondamentali. Eccone alcuni:

Argument: “La corte non ha alcun diritto legale di cambiare una tradizione millenaria“.
RBG: “Oggi il matrimonio non è la stessa cosa di quello che era secondo la common law, sotto la civil law. Una volta il matrimonio era una relazione tra un uomo (in posizione dominante) e una donna (in posizione subordinata). Nel 1982 questa situazione è cambiata in virtù di una decisione di questa stessa Corte che ha rigettato la Head and Master Rule della Lousiana. È quella una scelta che lo stato dovrebbe poter avere? Aggrapparsi all’idea di matrimonio come era una volta?”

Anche una tradizione “millenaria” (qualsiasi cosa voglia dire) può e deve cambiare, stando al passo con i tempi ma soprattutto con l’avanzare dei diritti civili. Per tutti gli altri c’è “Sposati e sii sottomessa”. Il fatto che in passato non esistesse il matrimonio per le coppie omosessuali non significa che la situazione debba continuare a rimanere così come “è sempre stata”:

Argument: “Il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è stato consentito per la maggior parte della storia. Perché proprio ora?”
RBG: “Le coppie gay non chiederebbero questo riconoscimento se la legge matrimoniale fosse quella di mille anni fa. Voglio dire, non era possibile. Perché le unioni tra persone dello stesso sesso non sarebbero ricadute nello schema del matrimonio, che era un rapporto di subordinazione. Certamente era un matrimonio tra un uomo e una donna, ma era sempre l’uomo a decidere dove la coppia sarebbe andata ad abitare ed era dovere della donna seguirlo.”

Di nuovo la storia non ci dice altro che come le cose andavano nel passato, non di come dovrebbero andare nel presente o di come andranno nel futuro. L’estensione dei diritti ad un maggior numero di persone possibili è il senso di quello che è lentamente accaduto in questi ultimi secoli. È un procedimento lineare che non si può fermare solo perché “una volta non era così”.


Altro argomento prediletto anche dalle Sentinelle in Piedi:

Argument: “L’istituzione matrimoniale è collegata alla capacità di una coppia di procreare.”
RBG: “Prendiamo in considerazione che una coppia, una coppia di settantenni, voglia sposarsi. Non c’è bisogno di fare nessuna domanda. È evidente che non avranno figli.”


Foto copertina via Twitter.com

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