La riforma renziana della RAI

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-03-13

Il servizio pubblico cambia e torna maggiormente sotto il controllo dell’esecutivo. Un passo indietro rispetto a un presente non proprio adamantino

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Matteo Renzi avvia la discussione sulla bozza di riforma della Rai che aveva promesso. E il testo lega ugualmente rispetto a prima l’azienda al governo, che adesso sceglierà l’amministratore delegato, mentre prima il direttore generale veniva scelto dal ministero del Tesoro. Il Corriere riporta le parole di Renzi al riguardo:

Il nuovo amministratore delegato verrà designato dal governo, assicura Renzi: «Credo che il governo abbia il dovere di individuare il capo azienda che deve passare dal voto di conferma del consiglio di amministrazione. E un membro del cda credo che debba essere espressione dei dipendenti della Rai». Comunque insiste su un«manager forte»: «Occorre dare la possibilità a chi sarà nominato di fare scelte di cui risponderà a fine mandato o, in corso dell’incarico, se si allontanerà dalle direttive della commissione di Vigilanza».
E qui il presidente del Consiglio polemizza col disegno di legge del Movimento 5 Stelle che immagina un sorteggio per la scelta dei Consiglieri Rai: «Noi siamo contrari al sorteggio,che è un’abdicazione della politica difronte alle responsabilità. Pensiamo che il governo debba avere un progetto ma il Parlamento sarà decisivo».
Renzi cita le sentenze della Corte Costituzionale che vietano nomine che siano espressione esclusiva o prevalente del governo:«Non pensiamo che il governo possa nominare tutto da solo, anche se ha il 97% della Rai…Ha ildovere, più che il diritto, di individuare il capoazienda che poi naturalmente deve passare al voto del Consiglio di amministrazione.»

L’infografica del Corriere sulla riforma della RAI

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L’infografica del Corriere sulla riforma della RAI (Corriere della Sera, 13 marzo 2015)

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