Cultura e scienze
#iocimettolafaccia: la protesta dei giornalisti RAI contro Semprini e Sottile
Giovanni Drogo 07/07/2016
I giornalisti RAI protestano sui social contro la pratica dell’affidamento di programmi e servizi a giornalisti esterni al Servizio Pubblico. Secondo i dipendenti RAI nell’organico c’è il personale necessario a coprire le necessità dell’azienda, e molti sono precari da anni
La protesta dei giornalisti RAI contro l’affidamento eccessivo degli incarichi a colleghi esterni all’azienda arriva sui social network al grido di #iocimettolafaccia. I giornalisti del servizio pubblico radiotelevisivo dell’USIGRAI hanno indetto uno sciopero delle firme per denunciare la pratica spesso adottata dai dirigenti RAI di rivolgersi a giornalisti esterni per la produzione di servizi giornalistici e programmi. Pare infatti davvero incredibile ma con più di 1.600 professionisti a disposizione in RAI si preferisce affidare programmi importanti a giornalisti che non fanno parte del servizio pubblico.
Le polemiche innescate dall’assunzione di Gianluca Semprini
Il caso più recente è quello riguardante il popolare programma del terzo canale RAI “Mi manda Rai Tre” la cui conduzione è stata affidata a Salvo Sottile. Il problema è che la RAI in teoria ha già nel suo organico le risorse per coprire le necessità dei palinsesti e quindi non si capisce come mai la dirigenza preferisca cercare “fuori” quello che potrebbe avere già in casa. Su Facebook i giornalisti RAI stanno facendo girare questo post dove spiegano che in nome del risparmio ai giornalisti RAI vengono tolti i mezzi per lavorare e si preferisce assumere un esterno anche se costa di più e non è detto che “renda meglio” dei colleghi RAI.
#iocimettolafaccia VOI CHE PAGATE IL CANONE….E’ GIUSTO CHE SAPPIATE
La conduzione della trasmissione simbolo del servizio pubblico radiotelevisivo, Mi manda Rai 3, affidata ad un giornalista esterno, l’ennesimo. Tra i 1600 giornalisti interni evidentemente, ancora una volta, non ce n’era uno in grado.
Agli interni vengono tolti i giornali, le troupes, le stampanti, la carta, anche quella igienica, e tanto altro. Spesso, in nome del risparmio, si impedisce loro di fatto di lavorare.
1 esterno arriva a costare per una stagione quanto 20 interni in un anno, e comunque mai meno di quanto costano 3 interni. E non è detto che l’esterno garantisca ascolti eccellenti, anzi, gli esperimenti degli ultimi anni raccontano di autentici flop.
Ecco, è un Paese che proprio non vuole cambiare.
Penso che i telespettatori ignari, che pagano il canone per vederci, debbano sapere come vanno le cose.
#iocimettolafacciafalloanchetu
La polemica era esplosa dopo la nomina di Gianluca Semprini di SkyNews24 chiamato da Daria Bignardi a condurre il talkshow che nella prossima stagione prenderà il post di Ballarò. L’arrivo di Semprini non era stato accolto bene dai giornalisti dell’azienda pubblica e le scuse della direttrice di Rai 3 che in tre mesi e mezzo non sarebbe riuscita a trovare un candidato interno in effetti stridono un po’ con la situazione generale della RAI dove molti giornalisti sono precari da diversi anni.
#iocimettolafaccia 12 anni di precariato perché la #Rai voleva “provarmi”. Assunto come redattore ordinario pic.twitter.com/w4trfxYlXq
— Giorgio Santelli (@giorgiosantelli) July 6, 2016
Non mancano però le polemiche, ad esempio quella innescata dalla giornalista di SkyTG24 e del Fatto Quotidiano Manuela Iatì che provocatoriamente chiede a chi ci mette la faccia di raccontare anche come sono entrati in RAI.
Le risposte ovviamente non mancano
Anche da parte di coloro che sono entrati per concorso
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