Cultura e scienze
La maratona annuale degli insulti a Telethon
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2015-12-17
Come ogni anno quelli che per un anno non hanno fatto nulla per finanziare la ricerca sulle malattie rare decidono che è il momento di boicottare Telethon
Come ogni anno nel periodo di Natale la televisione (e gli italiani) si mobilitano, acquistando i cuori di cioccolato o mandando un sms al 45501 (fino al 21 dicembre) a favore della Fondazione Telethon e della ricerca. Come ogni anno (qui l’episodio del 2014) gli animalisti e altri cazzari scendono nelle piazze dell’Interwebs per dire che Telethon va boicottata e che la ricerca scientifica è malvagia perché fanno ricorso alla sperimentazione animale. Se l’hashtag di quest’anno è #nonmiarrendo anche gli animalisti non arretrano di un passo. Per fortuna quest’anno sta andando meglio dello scorso anno, per chi sostiene la ricerca di Telethon.
Gli animalisti del no che non finanziano nessuna ricerca
A differenza dello scorso anno – quando i veg-animalisti imperversavano indisturbati – però la pagina Facebook di Telethon Italia è stata sottoposta ad un controllo maggiore da parte dei moderatori, in modo da evitare insulti e le solite inutili polemiche fatte di “ki vi paka” e vari deliri sulla presunta truffa di Telethon che tiene per sé i soldi delle donazioni. In realtà la Fondazione dona almeno l’80% del ricavato alla ricerca scientifica e trattiene per i costi di gestione (strutturali e di promozione) solo il 20% delle donazioni.
Non riuscendo a farsi sentire sulla pagina ufficiale non resta che ricorrere ai soliti hashtag #NoTelethon e #novivisezione, che tanto piacciono a tutti gli animalisti convinti che una vita umana non valga nulla.
Non poteva mancare al gran ballo la principessa dei contestatori di Telethon, ovvero Gianluca Felicetti Presidente della LAV, una Onlus capace di raccogliere milioni di euro in donazioni (5 milioni nel 2013) ma dei quali poco si sa come vengano spesi al di là delle “campagne istituzionali” e varie altre iniziative di sensibilizzazione e informazione.
A quanto pare però quest’anno gli animalisti non riescono ad essere incisivi come l’anno scorso.
Sarà che la RAI non li ha invitati in studio a dire quanto è brutta Telethon? Che sia tutta colpa di Big Pharma? Oppure del fatto che l’anno scorso hanno fatto di tutto per impedire agli ospiti di entrare negli studi della trasmissione (alla faccia della libertà d’espressione).
Coraggio cari animalisti anti-vivisenzione, anche per quest’anno è andata. Ora potete passare un anno a non fare ricerca sulle malattie rare, per poi ricordarvi l’anno prossimo di quanto siano cattivi quelli che fanno ricerca scientifica sulle malattie rare.
Foto copertina via Facebook.com / Fondazione Telethon Italia