Il caso dell'orsa KJ2 accusata dell'aggressione a Cadine

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-07-24

Al momento non si sa se è stata davvero KJ2 ad aggredire Angelo Metlicovec nei boschi di Cadine (TN). La dinamica dell’aggressione non è stata ancora chiarita. Ma c’è già chi vorrebbe «fare piazza pulita di quest’invasione». E chi urla al rischio Daniza. Vediamo cosa è successo e perché la vendetta è inutile

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La principale sospettata dell’aggressione ad Angelo Metlicovec, 69 anni, durante una passeggiata nel bosco di Cadine sarebbe l’orsa “KJ2”. A confermarlo ci penseranno i test del DNA effettuati sui campioni di pelo raccolti ed inviati al laboratorio della Fondazione Edmund Mach in San Michele all’Adige. In caso di riscontro positivo – tutti i profili genetici degli orsi sono schedati – si tratterebbe della seconda aggressione confermata da parte di KJ2. Nel giugno del 2015 l’orsa, sempre dalle parti di Cadine, aveva aggredito un podista, Wladimir Molinari.

Chi è l’orsa KJ2?

Nell’ottobre di due anni fa KJ2, figlia di due orsi sloveni, era già stata catturata, sedata e dotata di un radiocollare per tracciarne gli spostamenti. Secondo il signor Metlivocec l’orso era una femmina ed era privo di radiocollare. A quanto pare però nella primavera del 2016 l’orsa ha perso il dispositivo di tracciamento ed è così scomparsa dal sistema di monitoraggio. Le condizioni dell’escursionista, che si trovava nei boschi per una passeggiata con il suo cane, non sono critiche ma sono in ogni caso gravi. I medici hanno confermato che si tratta di un’aggressione da parte di un plantigrado. I segni degli artigli sulla schiena e i morsi sulle gambe sono una firma inequivocabile. La vittima è stata sottoposta a diverse operazioni chirurgiche e si trova attualmente ricoverato all’ospedale di Trento con le gambe e un braccio martoriati dall’orso.

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Fonte: Repubblica del 24/07/2017

Che quella dei boschi di Cadine sia una zona battuta anche dagli orsi è noto. Infatti per quei sentieri sono in pochi ad avventurarsi. E lo sapeva anche il signor Metlicovec che infatti era “armato” di spray al peperoncino per dissuadere l’orso da un eventuale incontro ravvicinato. Ma sabato sera non ha avuto il tempo di estrarlo perché l’animale gli è arrivato alle spalle e lo ha aggredito. Al di là della dinamica dell’aggressione, dalla quale è riuscito a salvarsi anche grazie all’intervento della sua cagnolina di 15 mesi, non è chiaro perché l’orsa abbia aggredito Metlicovec. Se i test genetici confermeranno l’identità dell’orsa si tratterebbe della seconda aggressione da parte di KJ2 e della quarta da parte di un orso negli ultimi tre anni in Trentino.

Il mandato di cattura nei confronti dell’orsa KJ2

Con i suoi quindici anni di età l’orsa KJ2 è una dei più anziani tra quelli residenti in Trentino. Il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi ha deciso di spiccare un nuovo “mandato di cattura” nei confronti del plantigrado. Mentre il consigliere della Lega Nord Maurizio Fugatti chiede maggiore sicurezza quello della lista (Civica Trentina)  Claudio Civettini vorrebbe fare «piazza pulita da questa invasione». Il rapporto orso 2016 della Provincia Autonoma di Trento ha calcolato che in Trentino lo scorso hanno hanno transitato dai 38 ai 48 esemplari (adulti e cuccioli). Nel 2016 si è registrata, la morte di quattro esemplari: M21, maschio di 4,5 anni, rinvenuto il 21 marzo presso Lover (TN), deceduto in seguito ad avvelenamento; M32, maschio di 2,5 anni, deceduto l’8 aprile in Svizzera, in valle dell’Inn all’altezza dell’abitato di Ramosch (canton Grigioni), in seguito a collisione con un treno e F5, femmina di 7,5 anni, rinvenuta il 12 ottobre presso Lover (TN), deceduta in seguito ad avvelenamento. Sono stati ritrovati i resti di un cucciolo le cui cause di morte non è stato possibile determinare.

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Nel 2009 in Trentino c’erano 9 orsi e la specie era stava scomparendo grazie soprattutto alla caccia indiscriminata. Dal 2009 ad oggi ne sono morti 29, quattordici dei quali per cause “antropiche”. Per la precisione il 29% dei plantigradi le cui cause di morte sono note è morto a seguito di uccisioni illegali, il 50% in modo incidentale e il 21% per abbattimenti autorizzati (in Svizzera e Germania).

Innocentisti e colpevolisti

Come già per il caso di Daniza gli italiani si dividono tra chi vorrebbe eliminare queste pericolose creature e chi invece ritiene che debbano essere tutelate ad ogni costo. Alcuni propongono addirittura di recintare le aree abitate e frequentate dagli orsi per evitare spiacevoli incontri. Ma l’areale dove vivono gli orsi a causa della sua ampiezza non è delimitabile. Rimane la soluzione più difficile per entrambe le specie: convivere in uno spazio dove gli uomini hanno “conquistato” tutto il territorio. Il che significa che l’orso – così come il lupo – interferirà con le attività umane ma anche che qualora un orso aggredisca senza motivo un essere umano bisogna provvedere a misure di “contenimento” del problema.
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Il che significa che se quell’esemplare di orso dimostra di essere pericoloso per l’uomo allora può essere catturato, spostato in un’altra zona e solo come ultima soluzione abbattuto. Questo non significa che tutti gli orsi sono pericolosi per l’uomo, ma ogni animale è diverso e quando le aggressioni si fanno frequenti e immotivate allora, visto che vivono un territorio fortemente antropizzato la gestione diventa per forza di cose difficile e complessa. Non bisogna quindi lasciarsi andare a sentimentalismi del tipo “tutti gli animali sono buoni” come nemmeno è utile chiedere l’abbattimento di tutti gli orsi, come forma di vendetta.

Cosa fare se si incontra un orso?

Generalmente gli orsi evitano i contatti con gli esseri umani e non attaccano senza motivo. Nel caso dell’aggressione imputata (ma non confermata) a KJ2 non è chiaro cosa l’abbia provocata. Come non è chiaro se l’orsa avesse con sé dei cuccioli. Un’ipotesi, non confermata, è che il cane non fosse al guinzaglio e che quindi sia stato il cane a provocare la reazione dell’animale nei confronti dell’uomo. Oppure potrebbe essere che l’orso sia stato colto – inavvertitamente – di sorpresa e si sia sentito minacciato.

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La Provincia di Trento ha pubblicato un vademecum  con i consigli da seguire per passeggiare in tutta sicurezza nelle aree abitate anche dagli orsi. Uno di questi è quello di non lasciare mai i cani liberi senza guinzaglio. I cani dovrebbero sempre essere tenuti al guinzaglio nei boschi, a maggior ragione dove vivono gli orsi perché un cane senza guinzaglio potrebbe provocare un orso e poi tornare dal proprietario in cerca di protezione.

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