Cosa c’entrano gli insulti a Liliana Segre con le proteste contro il Green Pass a Bologna? | VIDEO

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-10-15

Durante un comizio della manifestazione contro il Green Pass a Bologna, senza alcun motivo uno degli organizzatori arringa la folla contro la senatrice a vita Liliana Segre, “Una donna vergognosa che ricopre un seggio che non dovrebbe avere”

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Alle manifestazioni ufficialmente denominate “no green pass” partecipa davvero chiunque. C’è chi nega il Covid, chi è contro il vaccino, chi davvero mette nel mirino il certificato verde. E poi c’è una frangia di estremisti e neofascisti che scende in piazza per rigurgitare il solito odio contro il nemico immaginario del “politicamente corretto”. Tra questi sentimenti trova spazio anche l’antisemitismo, tirato in ballo durante un comizio a Bologna nel giorno dell’obbligatorietà dei green pass sul luogo di lavoro ed espresso sotto forma di insulti a Liliana Segre. “Una donna vergognosa che ricopre un seggio che non dovrebbe avere perché porta vergogna alla sua storia e dovrebbe sparire da dov’è”, dice un Gian Marco Capitani del movimento “No Green Pass, Primum non nocere”, mentre arringa la folla.


Cosa c’entri la senatrice a vita, sopravvissuta ai campi di sterminio, con il certificato verde sarebbe tutto da spiegare. Il corteo, composto da circa 7mila persone, si è poi snodato lungo i viali, bloccando il traffico, facendo tappa davanti al pub Halloween, chiuso perché non rispettava le norme anti-covid. I manifestanti infine si sono diretti sotto la Regione e poi sotto la sede Rai, dove sono stati insultati i giornalisti al grido “Venduti, venduti!”. Nel corso della manifestazione sono stati presi di mira anche il presidente del Consiglio Mario Draghi (“In galera!”) e contro il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

“La manifestazione è andata particolarmente bene, ci aspettavamo questi numeri e domani replicheremo”, ha detto a Bologna Today Francesco Tabaroni, uno degli organizzatori della protesta. “La solidarietà tra lavoratori – ha aggiunto – non può farci che piacere”. Domani quindi ancora strade e piazze bloccate. Annunciato infatti un sit-in in piazza Nettuno nel pomeriggio. In concomitanza con Bologna anche altre città hanno promesso di continuare a manifestare finché la misura appena introdotta non verrà revocata.

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