Indovina chi si è aggiudicato all'asta lo scooter di Di Battista?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-01-31

Secondo il Tirreno è stato Maurizio Mian ad aggiudicarsi all’asta lo scooter del Dibba. Si tratta di un imprenditore pisano, socio di riferimento dell’Unità che in passato aveva messo in giro la notizia (inventata) che il suo cane avesse ereditato un centinaio di milioni di marchi da una ricca nobildonna e che ha fatto rientrare dal Liechtenstein 200 milioni di euro con lo scudo fiscale di Tremonti

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Pecunia non olet, disse l’imperatore Vespasiano e dopo di lui numerosi uomini politici. Non sappiamo come racconterà Alessandro Di Battista che il suo prezioso e famosissimo scooter, quello utilizzato per il tour Costituzione Coast to Coast e messo all’asta su Ebay, se l’è aggiudicato il farmacologo Maurizio Mian, l’uomo d’affari “di sinistra” alla guida della Gunther Corporation e di una fondazione con sede alle Bahamas, socio del quotidiano L’Unità (ha investito sei milioni di euro nel progetto di Soru) e presidente del Pisa Calcio.

maurizio mian scooter di battista asta
L’inserzione su Ebay per lo scooter usato da Alessandro Di Battista

Chi è Maurizio Mian, l’imprenditore che ha vinto l’asta per lo scooter di Alessandro Di Battista

Stando a quanto scrive il Tirreno Maurizio Mian si sarebbe aggiudicato per 10.150 euro lo scooter Piaggo Mp3 sport utilizzato dal deputato Cinque Stelle per la campagna elettorale contro la riforma costituzionale Renzi-Boschi. Il ricavato della vendita del mezzo – base d’asta 9.600 euro – sarà destinato ad un’associazione di allevatori di Accumuli per l’acquisto di generatori di corrente e fieno per il bestiame. Da qualche tempo Mian pare stia tentando di avvicinarsi ai Cinque Stelle “anche come semplice attivista”, ha fatto sapere. Chissà se Mian ha il profilo giusto per fare politica con i pentastellati, lui si dichiara deluso dal PD e alle spalle ha anche un tentativo di candidarsi con la Rosa nel Pugno di Pannella nel 2006 che però non andò a buon fine perché Giacinto lo scaricò dopo poco . C’è poi quel 37% di quote dell’Unità e il fatto di essere il figlio e l’erede di Gabriella Gentili, proprietaria dell’omonima azienda Gentili Farmaceutici che è stata venduta per parecchie centinaia di milioni di euro alla multinazionale americana Merck Sharp & Dohme (Big Pharma!1) grazie al successo di un farmaco contro la osteoporosi (per quello ed altri brevetti Mian continua ad incassare corpose royalties). Nel 2008 il nome di Mian spuntò nelle liste degli italiani col conto in Lichtenstein, con un conto da 400 milioni, notizia che lui commentò con un certo sarcasmo: «Quattrocento milioni di cosa? Rupie indiane, pizze di fango del Camerun?». Successivamente però metà di quella somma – 200 milioni di euro – fece rientro in Italia grazie allo scudo fiscale di Tremonti. Con quei soldi Mian farà due cose promuovere un progetto scientifico per “verificare come creature umane libere da bisogni materiali siano naturalmente portate a comportamenti che le rendano felici” e comprare il 37% del quotidiano del Partito Democratico all’epoca guidato da Bersani che, a suo dire “l’ha usato come un bancomat”.

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Una vecchia foto di Maurizio Mian con il cane Gunther

Bisogna però prendere la notizia con le pinze, perché Mian è anche uno che ama scherzare e dare notizie fake, ad esempio inventò la storia che il suo cane pastore tedesco Ghunter aveva ereditato 150 milioni di marchi da ricca nobildonna tedesca evidentemente amante degli animali, ma la storia era una bufala perché, anche se il cane Gunther IV (e il suo successore ed erede Gunther V) è realmente esistito Mian ha creato la storia solo per fare pubblicità alle attività del suo gruppo imprenditoriale. Ma il cane esiste, e come spiegava Mian: “il cane in pratica è l’intestatario sia in Italia sia all’estero, con denari dichiarati al fisco e al governo, ma non alla stampa. Sono soldi del cane. Il cane è il beneficiario di una o più fondazioni, io sono il care-taker, cioè il tutore, in una parte del capitale” e sarebbe Gunther anche il titolare delle azioni dell’Unità: “Il cane ha la maggior parte delle azioni. Ovviamente, essendo una bestia non può essere soggetto attivo, bisognava farci una fondazione, alle Bahamas, quella che ha comprato la villa di Madonna a Miami“. A quanto pare Di Battista ha telefonato a Mian per ringraziarlo e congratularsi con lui e nulla più, chissà se avrà pensato se i soldi di Big Pharma rientrati con uno scudo fiscale sono sporchi o puliti quando vengono utilizzati per una buona causa. Nel 2015 il gruppo M5S alla Camera (del quale Di Battista fa parte)  scriveva sul Blog di Grillo a proposito del salvataggio dell’Unità:

Perché ad un certo punto Bersani, con l’Unità in crisi, chiamo un certo imprenditore, Maurizio Mian, che a quanto pare ha milioni e milioni di euro derivanti da uno scudo fiscale, e gli chiede un aiuto facendolo diventare socio di maggioranza nell’Unità, versando 9 milioni di euro. Questa persona aveva la società alle Bahamas, non dico niente, e nella telefonata diceMandami qualcuno qua, Bersani” altra cosa molto strana. In più chiedeva uno spazio televisivo, in cambio di questo suo versamento, all’interno delle reti pubbliche. A tutt’oggi né Bersani né Orfini hanno smentito questa notizia. Dov’è finita la questione morale?”

Già, anche se naturalmente il funzionamento di un’asta Ebay è completamente diverso ed automatico, chissà dov’è finita la questione morale.

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