Il video con le ultime parole dei passeggeri dell'Airbus A320

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-04-01

Bild e Parismatch ne raccontano il contenuto. Ma la gendarmeria francese smentisce: “Allo stato attuale delle indagini non esistono video dell’incidente”

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Un video trovato nella memory card del cellulare di uno dei passeggeri dell’Airbsu A320 della Germanwings e recuperato da un membro della squadra di soccorso è stato ascoltato da Paris Match e Bild, che ne hanno raccontato il contenuto: urla, pianti, invocazioni. Poi almeno tre colpi con un oggetto metallico, presumibilmente contro la porta della cabina di pilotaggio dove si era barricato Lubitz. Nel caos generale arriva un colpo alla fusoliera, dall’esterno. Poi più nulla. Il video è di pochi secondi in cui non si distinguono volti, girato con un telefonino da un passeggero o un membro dell’equipaggio. Il filmato, ripreso dal fondo dell’aereo, ora è nelle mani della procura francese secondo Paris Match, ma la gendarmeria francese ne smentisce l’esistenza.
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IL VIDEO CON LE ULTIME PAROLE DELL’AIRBUS A320
È una testimonianza importante: le 149 sapevano a cosa stavano andando incontro. Tornando al comunicato di oggi, Lufthansa ha fretta di scrollarsi di dosso l’immagine di una compagnia reticente, che magari possa nascondere responsabilità interne. “Nell’interesse di un chiarimento veloce e completo”, la compagnia ha inviato alla procura di Dusseldorf, che in Germania si sta occupando delle indagini sulla tragedia, tutti i file raccolti in una serie di indagini interne. “In particolare la documentazione relativa al periodo di formazione e le cartelle mediche, compresa la corrispondenza via mail” tra il copilota responsabile di quello che in Germania viene definito ‘tecnicamente’ suicidio allargato e la compagnia. Proprio in una di queste mail, la scomoda verità: “Nel 2009, come allievo della scuola di volo, in relazione alla ripresa della sua formazione e contestualmente all’invio di documenti medici”, Lubitz aveva informato di un “grave episodio depressivo poi rientrato”. Tutto risale a molti anni fa, sembra voler sottolineare Lufthansa. Che poco dopo il primo, invia un secondo comunicato con un’aggiunta, di una sola frase: “Come già confermato pubblicamente lo scorso giovedì, il copilota era a disposizione durante il suo impiego del 24 marzo 2015 di un certificato d’idoneità al volo pienamente valido di classe 1”. Secondo indiscrezioni di stampa, sembra che l’attuale compagna 26enne di Lubitz fosse però a conoscenza dei disturbi di questi e della terapia tentata per controllarli. La giovane, scrive lo Spiegel-online, probabilmente pensava che il suo fidanzato stesse migliorando. La coppia sarebbe stata “ottimista” rispetto alla possibilità di controllare le difficoltà, ha riferito la Cnn citando un ufficiale europeo.
 
MA LA GENDARMERIA SMENTISCE
La gendarmeria francese però smentisce categoricamente e definisce queste affermazioni “assolutamente false”. Il settimanale sostiene di non avere “alcun dubbio” sulla provenienza della registrazione e Bild precisa che il cellulare è stato “ritrovato da una persona che appartiene alla cerchia degli inquirenti”.  Si tratta di affermazioni “assolutamente false”, ha dichiarato alla Cnn il capo della gendarmeria francese, tenente colonnello Jean-Marc Ménichini, che ha precisato che i cellulari raccolti sul luogo del disastro aereo non sono ancora stati esaminati dagli inquirenti. Il procuratore della Repubblica di Marsiglia, Brice Robin, ha detto che “allo stato attuale delle indagini non esistono video dell’incidente”.
Foto copertina da Paris Match

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