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Il piano di Salvini per portarci fuori dalla NATO

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-10

A Di Martedì il Segretario della Lega ha dichiarato che per lui la Russia “è un alleato fondamentale”. Ma ha dimenticato che gli alleati fondamentali dell’Italia sono l’Unione Europea e i paesi della NATO. E la Russia non fa parte né dell’una né dell’altra

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L’altro giorno a Di Martedì Matteo Salvini ha accuratamente evitato di rispondere a tutte le domande sui suoi rapporti con Gianluca Savoini anche solo per spiegare come mai il presidente dell’Associazione Lombardia-Russia lo avesse accompagnato spesso, quando era ministro, nei suoi viaggi in Russia. L’ex ministro dell’Interno ha continuato a ripetere che lui non ha preso un rublo né ha visto dollari o euro transitare per le casse del suo partito.

Il piano di Salvini per portarci fuori dalla NATO

Ad un certo punto però Salvini qualcosa lo dice. Parlando dei rapporti con la Russia il capo della Lega ha ribadito un concetto che ripete da molto tempo: «Ritengo che la Russia sia un alleato fondamentale? Sì. Ritengo che sia più sensato avere la Russia più vicina all’Europa che non la Turchia in Europa che non c’entra un accidente con l’Europa? Sì». Come è noto la Lega e Salvini in particolare hanno a cuore la questione delle sanzioni economiche alla Russia. Sanzioni che secondo Salvini danneggiano fortemente l’economia del nostro Paese.

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Ma come tutti sanno le sanzioni che “danneggiano le nostre esportazioni” (in maniera piuttosto limitata) sono quelle imposte per ritorsione dalla Russia e non quelle imposte dall’Unione Europea. Togliere le sanzioni alla Russia non significa che automaticamente decadranno quelle della controparte, ci si attende legittimamente che succeda ma la cosa non è affatto scontata. E non risulta che Putin abbia mai detto di voler togliere quelle sanzioni. Si aspetta che sia l’Unione Europea a fare il primo passo. Eppure quando Salvini era al governo l‘esecutivo ha sempre confermato (vanno rinnovate ogni sei mesi) le sanzioni alla Russia. Come mai? E come mai non ha ottenuto o portato a casa rassicurazioni da parte di Putin per una distensione diplomatica? Perché Salvini fa il tifo affinché sia la UE a cedere per prima?

Le sanzioni alla Russia costano all’Italia?

La vicenda delle sanzioni non è poi così lineare come vorrebbe far credere Salvini. Perché è legata alla questione ucraina: sia per quanto riguarda l’ipotesi dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO sia di un eventuale (ma per ora lontano) allargamento ad Est dell’Unione Europea. Sono due argomenti sui quali i russi non vogliono scendere a compromessi. Perché significherebbe trovarsi un’importante ex repubblica sovietica che diventa un paese NATO. Per questo stesso motivo andrebbe capito cosa intende il Segretario del Carroccio quando dice che la Russia è un nostro alleato. Sul fatto che possa essere un partner economico e commerciale non ci piove. Ma il concetto di alleanza sottintende anche un’alleanza strategica e militare che per l’Italia non è praticabile visto che siamo un membro della NATO (come la Turchia, del resto). Ad esempio Salvini “dimentica” che in Libia la Russia sostiene da anni le forze del generale Haftar, mentre il nostro Paese (lui compreso quando era ministro) ha sempre sostenuto le forze del premier Al-Sarraj. Considerare la Russia un alleato importante significa ad esempio scaricare il Governo di Accordo Nazionale di Tripoli?

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E se sì come funzioneranno gli accordi con la guardia costiera libica (di Tripoli) che riporta a terra i migranti che Salvini non vuole in Italia? Ora noi sappiamo che a parole – vale a dire nel programma politico del 2018 – la Lega esclude un ripensamento rispetto al Patto Atlantico. Ma a parole la Lega ora dice anche che non vuole più uscire dall’euro. A cosa dobbiamo credere? Questo continuo ammiccamento alla Russia, che è e rimane una potenza straniera, rischia di essere molto pericoloso una volta che Salvini dovesse tornare al governo, magari da Presidente del Consiglio.

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