I soldati USA messi in quarantena a Vicenza per Ebola

La notizia è questa: l’esercito USA ha deciso di mettere in quarantena per 21 giorni (ovvero il periodo necessario ad Ebola per manifestare i primi sintomi) i soldati che hanno prestato servizio in Liberia durante l’epidemia di febbre emorragica. I soldati americani non hanno avuto alcun contatto con i malati di Ebola dal momento che il loro compito era fornire assistenza logistica ma per precauzione vengono tenuti in isolamento all’interno della base. Una procedura che verrà seguita al rientro per tutti i 3.000 militari che Obama ha deciso di inviare in Africa occidentale. La base dove sono arrivati i 12 militari dalla Liberia però è quella Vicenza e quindi i soliti esperti di malattie infettive, politica internazionale o semplicemente leghisti hanno avuto ieri un motivo in più per sfogarsi sulla tastiera.
VICENZA E LA BASE USA
Va ricordato che il rapporto tra Vicenza e la base USA non è certo dei migliori. Sono anni che un movimento di cittadini denominatosi “NO DAL MOLIN” contesta con azioni di protesta pacifica e non violenta l’allargamento della base. Il movimento ha giocato un ruolo molto importante anche all’interno del dibattito sulle servitù militari USA in territorio italiano. Bisogna tenere presente che a Vicenza ci sono attualmente ben due basi militari (Ederle e Dal Molin) americane per un totale complessivo di 12.000 militari (Vicenza ha 113.000 abitanti). Al problema del consumo del territorio e dell’arroganza del potere americano si aggiungono anche i comportamenti non certo impeccabili tenuti dai militari in libera uscita. È di quest’estate il caso di due marines arrestati per aver violentato e picchiato una prostituta al sesto mese di gravidanza, probabilmente causando seri danni anche al nascituro. Come riassume un articolo di Leonardo Bianchi su Vice questo è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi di violenza che hanno visto come protagonisti militari USA di stanza a Vicenza. Inoltre va aggiunto che il sindaco di Vicenza, Achille Variati è del PD. Il ritorno dei soldati americani dalla Liberia ha quindi prevedibilmente scatenato le critiche di tutti, e per le ragioni più diverse.
LE REAZIONI SU INTERNET
Il Centro Sociale Bocciodromo
I COMMENTI AI GIORNALI
I commenti ai quotidiani locali (Giornale di Vicenza e Mattino di Padova) danno sempre grandi soddisfazioni perché sono in grande sfogatoio della politica sul territorio, dove tutti i commentatori/militanti/opinionisti si conoscono e si insultano per nome senza troppi complimenti. Cominciamo con i saluti di benvenuto (i soldati che sparano alle malattie sono un must):
Iniziano le battutine sui leghisti che hanno calato le braghe:
Ma non tardano ad arrivare le frecciatine a Variati e anche agli ospedali del Sud, tanto per gradire, TUTTI A CASA:
Ah, tu quoque Variati:
I soliti italiani che si fanno sempre fregare dai potenti di turno, signora mia dove andremo a finire?
A Padova non hanno di questi problemi perché l’ordinanza anti-ebola li protegge dal contagio:
In America non c’è il PD, per cui ci tocca accollarci tutte le disgrazie del mondo. GRAZIE RENZI!11
Poteva mancare il razzismo più becero? No
Concludiamo con un sobrio titolo della Tribuna di Treviso che preannuncia il disastro (in Redazione è finito il Prosecco):
Foto copertina US Army Africa via Flickr.com