I libri gender del sindaco di Venezia

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-07-10

Il sindaco di Venezia vuole vietare i libri “Gender” nelle scuole. In segno di protesta molti scrittori hanno chiesto il ritiro dei propri scritti dalle biblioteche veneziane

article-post

Il neoeletto Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha deciso di mettere all’indice i “libri Gender”. Ovvero quei libri per l’infanzia fatti acquistare dalla precedente amministrazione che parlano di argomenti che il Sindaco ritiene che i genitori non vogliano sentir raccontare ai propri figli. Alcuni scrittori hanno deciso di reagire a questa iniziativa di censura chiedendo all’Amministrazione comunale di ritirare anche i propri scritti dalle biblioteche.

I pericolosissimi libri gender che minacciano i bambini veneziani (fonte: nuovavenezia.gelocal.it)
I pericolosissimi libri gender che minacciano i bambini veneziani (fonte: nuovavenezia.gelocal.it)

I QUARANTANOVE RACCONTI PROIBITI
Ad essere colpiti dal provvedimento del Sindaco (che l’aveva promesso in campagna elettorale) quarantanove libri “inopportuni”, definizione che indica (e mette all’indice) i testi considerati sgraditi ed etichettati frettolosamente come libri di propaganda gender. E si sa che in questi tempi dire che un libro parla di gender è un utile grimaldello, un artificio retorico simile alla storia dei “crimini degli immigrati” quando si tratta di accogliere i migranti. Si tratta di libri che affrontano temi come il bullismo, le adozioni, il rapporto con gli altri e con la diversità. Ci sono titoli come Orecchie di farfalla, un classico per l’infanzia che in molti adulti di oggi hanno letto da bambini come Piccolo blu e piccolo giallo. Che dire invece de Il Pentolino di Antonino o di Diverso come Uguale che difficilmente potrebbero essere etichettati come libri Gender. Ci sono invece altri libri che parlano della famiglia, anzi, delle famiglie come Piccolo uovo, di Altan o “I papà bis” che parla del difficile tema del divorzio di due genitori (nessuno dei due è scappato con il partner “omo”) e del rapporto con il nuovo genitore. Come spiega Camilla Seibezzi, che nella precedente amministrazione si era occupata di far acquistare i testi, tutti i libri sono stati selezionati e valutati attentamente da un team di psicologi e pedagogisti. Ma si sa, il mondo è pieno di persone che credono di essere più competenti e preparate di altre. Il risultato? Camilla Seibezzi è stata accusata di voler inculcare “il gender” e sapete perché? Perché è omosessuale (ARGH). I libri invece finiranno in uno scatolone, salvo ripensamenti dell’illuminato Brugnaro che non avendone probabilmente letto nemmeno uno ha annunciato:

Ho fatto togliere tutti i libri “gender” dalle scuole materne, l’educazione in questo campo compete alle famiglie Ho dato mandato di eliminare i libri “genitore 1, genitore 2”, a casa propria ognuno può fare quello che vuole, nelle scuole va tenuto presente la volontà della maggioranza per cui ci sono solo “mamma e papà”. Sono per la massima integrazione di tutti i bambini ma sono i genitori ad occuparsi della loro educazione.

LA PARZIALE MARCIA INDIETRO DI BRUGNARO
Dopo le polemiche seguite a questa dichiarazione Brugnaro ha fatto però una mezza marcia indietro. Qualcuno gli ha fatto notare che quei 49 libri non sono tutti libri Gender, ma solo alcuni. Ecco, quelli lì scordateveli di poterli far leggere ai vostri figli. Per gli altri Brugnaro ha detto che darà corso ad un attento lavoro di analisi (ricordiamo che il lavoro di analisi è già stato fatto dai un team di professionisti qualificati che però Brugnaro evidentemente disconosce in virtù della sua laurea in psicologia architettura). Il sindaco non è uno che si fa intimorire, probabilmente è lì lì per indire un referendum per far decidere ai cittadini:

Denunciamo la polemica inerente quelli che sono stati definiti i libri sulla teoria gender. Ne è nata una speculazione culturale che non ci intimorisce. Non potendo avere una visione completa ed esaustiva della questione, si è preferito ritirare tutti i libri distribuiti dalla precedente amministrazione in modo da poter verificare serenamente e con piena cognizione di causa quali siano, e soprattutto quali non siano, adatti a bambini in età prescolare. Il vizio di fondo è stata l’arroganza culturale con cui una visione personalistica della società è stata introdotta nei nidi e nelle scuole per l’infanzia unilateralmente, in forma scritta e senza chiedere niente a nessuno, in particolar modo alle famiglie. I genitori dei piccoli devono, invece, avere voce in capitolo su aspetti determinanti che riguardano l’educazione dei loro figli e non esserne aprioristicamente esclusi

Mi raccomando, quando dovete insegnare la matematica o la storia consultate prima le famiglie, si sa mai che ci sia qualcuno che pensa che 2+2 non faccia quattro.
L’INIZIATIVA DEGLI SCRITTORI
Nonostante questa nuova presa di posizione del Sindaco e la promessa di una nuova analisi molti scrittori hanno deciso di sottoscrivere la proposta di Andrea Valente e Matteo Corradini – per protesta e per solidarietà con gli autori messi all’indice – il ritiro dei loro libri:

Al sindaco dott. Luigi Brugnaro
Comune di Venezia
Ca’ Farsetti – S. Marco 4136
Signor sindaco,
cortesemente bandisca anche i nostri libri.
Non vogliamo stare in una città
dove vengono banditi quelli di altri.
seguono firme

La cosa interessante, scorrendo la lista dei firmatari, è che ci sono anche Giorgio Fontana e Michela Murgia, ovvero due dei vincitori del premio letterario veneziano “Il Campiello” una delle eccellenze della città lagunare. La raccolta firme si è conclusa questa mattina.
Foto copertina via Twitter.com

Potrebbe interessarti anche