I 5 Stelle hanno deciso: si vota su Rousseau il 10 e 11 febbraio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-08

Non si conoscono ancora i quesiti. Che succederà se vincerà il no?

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Il Movimento 5 Stelle ha deciso di far scegliere agli iscritti se sostenere o meno Draghi, chiamandoli a rispondere sulla piattaforma Rousseau il 10 e l’11 febbraio. A che domanda? Chi lo sa: non si sa ancora bene quale saranno i quesiti a cui dovranno far seguito coloro che sono registrati al portale da almeno sei mesi, ma quello che è certo è che la decisione finale arriverà dopo aver contato i click a favore e quelli contro. Ad annunciarlo è il Movimento stesso con un post nel Blog delle Stelle. Si legge: “Dalle ore 13 di mercoledì 10 febbraio 2021 alle ore 13 di giovedì 11 febbraio 2021 gli iscritti saranno chiamati a esprimersi su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi”. E poi: “Si comunica a tutti che i quesiti specifici da sottoporre in votazione saranno pubblicati nelle prossime ore”.

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Le votazioni saranno aperte per 24 ore, e questo sancirà il sì (definitivo), o il no del Movimento, che a Rousseau ha sempre affidato le scelte più difficili (qualche scettico direbbe anche “imbarazzanti”) dei parlamentari 5 Stelle. Tutto questo per consacrare la decisione -in parte già presa- di dare sostegno al governo che sarà formato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea: Beppe Grillo ha già detto di sì, dopo aver inizialmente detto di no. Il capo politico Vito Crimi ha già detto di sì, dopo aver detto di no. Luigi di Maio, leader e perno dei governi Come 1 e 2 ha solo detto di sì. Il no più duro e secco è arrivato da Alesandro di Battista e da tutta la frangia più “conservatrice” del Movimento, che potrebbe minacciare una scissione. Giovedì alle 13 sapremo cosa pensa l’elettorato 5 Stelle, a cui però anche Giuseppe Conte -a modo suo e tramite i parlamentari presenti- ha chiesto unità e coesione, tutti a sostegno di Mario Draghi. Un endorsement che non passerà inosservato: lo sperano dalla base, dove, se dovesse vincere il “no”, le cose si complicherebbero. E non poco.

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