Gustavo Zagrebelsky e le alleanze del MoVimento 5 Stelle

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-04-21

Il professore suggerisce ai grillini di aprirsi ad alleanze chiare prima delle elezioni

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Il professor Gustavo Zagrebelsky in un’intervista a Silvia Truzzi sul Fatto oggi suggerisce al MoVimento 5 Stelle di aprirsi a un’alleanza chiara prima delle elezioni

Un suggerimento ai Cinque Stelle?
Non un suggerimento, ma una riflessione. La purezzain politica non è una qualità. Porta all’autoesclusione, all’insignificanza oppure, se e quando si arriva al potere, all’integralismo e all’intolleranza. È pericoloso quando la politica diventa la professione dei puri e duri. Non necessariamente il compromesso è l’inciucio, come si dice oggi. Può esserlo, e c’è il timore che lo sia, dopo le elezioni, quando arriveranno.
Lei mi chiede un suggerimento? Allora direi così: coloro che temono l’inciucio si diano da fare per un compromesso ‘non inciucista’: punti programmatici chiari, concreti, pochi. Ne bastano cinque o sei per riempire, oltre alla routine, un’intera legislatura. Su questi si lavori per creare convergenze politiche e potenziali maggioranze prima del voto affinché i cittadini di cui si chiedono i voti sappiano per che cosa votano. Invece succede il contrario: in vista delle elezioni ognuno va per conto proprio e poi si vedrà.

gustavo zagrebelsky

In Germania la Große Koalition si forma sulla base di un’intesa sui programmi raggiunta precedentemente alla formazione del governo.
Infatti! Una cosa è l’inciucio di potere nelle segrete stanze di cui il popolo sovrano non sa nulla, tipo Patto del Nazareno. Un’altra cosa è l’accordo programmatico presentato agli elettori. Il primo è un inganno, il secondo uno strumento della democrazia che rispetta la sovranità degli elettori.
Ma la “governabilità ”, si dice, richiede proprio un vincitore: “La sera stessa delle elezioni”, ecc. ecc.
‘Governabilità’è un’altra parola vuota e ingannevole. Si dovrebbe dire ‘capacità di governare’. Nessuna istituzione o legge elettorale garantisce questa capacità. Possono permettere colpi di mano, prove di forza, abusi del potere. Ma il governo è un’altra cosa ed è nella responsabilità delle forze politiche. Una lettura interessante, che qualche tempo fa mi sono permesso di raccomandare a chi di dovere prima del referendum del 4 dicembre,è il Politico di Platone, dove si trovano le immagini del pastore che usa il bastone per tenere unito il gregge, e del tessitore che separa la lana buona da quella cattiva per intrecciare la tela con la materia adatta.

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