Google ti apre le porte di Abbey Road

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2015-04-15

Fino ad ora Google ci consentiva di attraversare con Street View le famose strisce pedonali di Abbey Road. Da oggi sarà possibile visitare l’interno degli studi di registrazione più famosi del mondo. E vedere dove sono stati registrati brani immortali

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L’indirizzo lo dovrebbero sapere a memoria quasi tutti gli appassionati di musica, siamo a Londra al numero 3 di Abbey Road; all’esterno ci sono le strisce pedonali più famose del mondo, quelle calpestate dai Beatles (e dal clone di Paul McCartney come vuole la tradizionale leggenda metropolitana) sulla copertina di Abbey Road. Ma è dentro gli studi di Abbey Road (fino al 2012 di proprietà della EMI) che è stata fatta la storia della musica mondiale. Oggi, grazie a Google, è possibile fare un tour virtuale alla scoperta degli studi di registrazione più famosi del mondo.
https://youtu.be/YGztmJrf748
 
LA CACCIA AL TESORO ALL’INTERNO DI ABBEY ROAD
Il tour virtuale di Google ci consentirà di entrare a curiosare all’interno di tre degli studi di registrazione di Abbey Road e della sala dove viene eseguito il mastering dei dischi. Il visitatore non avrà solo la possibilità di passeggiare all’interno delle sale e delle control room ma potrà “collezionare” una serie di trivia riguardanti la storia di Abbey Road, fondata nel lontano 1931. La visita inizia dallo Studio One, la grande sala di registrazione dove, tra le altre cose, sono stare registrate le colonne sonore di film come Guerre Stellari, Il Signore degli Anelli e Indiana Jones. Lo Studio One di Abbey Road è la sala di ripresa più grande del mondo, in grado di accomodare un’orchestra di 110 elementi e viene utilizzata anche per ospitare eventi dal vivo.

Una panoramica dell'interno dello Studio One di Abbey Road (fonte insideabbeyroad.withgoogle.com)
Una panoramica dell’interno dello Studio One di Abbey Road (fonte insideabbeyroad.withgoogle.com)

Esplorando l’ambiente virtuale allo stesso modo con cui ci si muove con Google Street View (o per i più nostalgici come su Myst) sarà possibile muoversi all’interno dei diversi ambienti e all’interno della sala di regia i visitatori potranno cimentarsi nel giochino di “imparare a mixare” alcuni brani famosi registrati proprio ad Abbey Road.
Lo Studio Two di Abbey Road
Lo Studio Two di Abbey Road

Si passa poi al mitico Studio Two, dove nel 1967 i Beatles hanno registrato Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band ma che ha visto il passaggio di molti grandi della musica.

Ancora una volta nella control room sarà possibile cimentarsi con un giochino (un po’ più complicato) sul registratore multitraccia Studer J37 utilizzato proprio dal quartetto di Liverpool.
La Echo Chamber dello Studio Due di Abbey Road
La Echo Chamber dello Studio Due di Abbey Road

Un’altra chicca dello Studio Two è la famosa echo chamber. Ogni studio di Abbey Road ha la sua “stanza dell’eco” ma quella dello Studio Due è particolarmente famosa perché è stata utilizzata in quasi tutti i dischi registrati negli anni Sessanta e Settanta. Ad esempio per la registrazione do On the run.

Non resta che incamminarsi verso lo Studio Three, la più piccola tra le sale di registrazione di Abbey Road ma non per questo la meno importante, qui è stato registrato Wish You Where Here. Questo è proprio lo studio dove la leggenda narra che un irriconoscibile Syd Barret fece la sua comparsa proprio durante la registrazione di Shine on You Crazy Diamond. MA la storia dello Studio Tre non è finita con i Beatles (che hanno registrato un po’ ovunque ad Abbey Road) e i Pink Floyd. Artisti del calibro di Kanye West e Amy Whinehouse hanno registrato alcuni dei loro dischi più importanti allo Studio Three.
Un dettaglio dello Studio Three con tanto di fonico intento a microfonare una batteria (fonte: google.com)
Un dettaglio dello Studio Three con tanto di fonico intento a microfonare una batteria (fonte: google.com)

Per chi non avesse voglia di passare il suo tempo a “navigare” con il mouse è possibile seguire la visita guidata. L’off the record tour di Google ci porterà in giro e una gentile speaker della BBC ci spiegherà tutti i segreti di Abbey Road consentendoci di cliccare qui e lì a nostro piacimento per raccogliere gli “items” di ciascuno studio. Non resta che godersi lo spettacolo di questo tour virtuale. Manca solo il bookshop alla fine, per fortuna quello ce lo siamo risparmiato, così come le orde di bambini urlanti e le truppe cammellate di turisti. Nella prossima puntata: Google aprirà il Parlamento italiano come una scatoletta di tonno, un tour virtuale a cinque stelle!!1

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